Adriano Viterbini – Goldfoil – Bomba Dischi, 2013 (di Daniele la Canna)

Dopo un tour al limite dell' eterno con i suoi Bud Spencer Blues Explosion, Adriano Viterbini ci presenta il suo Goldfoil. Suo primo disco solista, ci presenta un musicista diverso, chitarra dura e pura. Goldfoil è un disco molto intimo, introspettivo, uno di quei dischi che devono far emozionare anche solo per "quel nonsoché". Ci è riuscito? Vediamo. Goldfoil si apre con Immaculate Conception, il titolo è tutto un programma e per chi si chiedesse se funziona, se mi disegna una precisa immagine in testa la risposta è decisamente sì. Seguono Kensington Blues e God Don't Never Change ed…

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Dopo un tour al limite dell’ eterno con i suoi Bud Spencer Blues Explosion, Adriano Viterbini ci presenta il suo Goldfoil. Suo primo disco solista, ci presenta un musicista diverso, chitarra dura e pura. Goldfoil è un disco molto intimo, introspettivo, uno di quei dischi che devono far emozionare anche solo per “quel nonsoché“. Ci è riuscito? Vediamo.
Goldfoil si apre con Immaculate Conception, il titolo è tutto un programma e per chi si chiedesse se funziona, se mi disegna una precisa immagine in testa la risposta è decisamente sì. Seguono Kensington Blues e God Don’t Never Change ed è un continuo saliscendi di ritmi ed emozioni differenti fino ad arrivare all’ unico featuring del disco: New Revolution of the Innocents, creato con Alessandro Cortini, già collaboratore, tra gli altri, dei Nine Inch Nails. E si sente. In Goldfoil si passa dal blues direttissimo, quello che fa battere i talloni a ritmo, al pezzo che ti fa chiudere gli occhi e pensare. Uno dopo l’ altro, dall’ ortodosso al quasi folle, è tutto un susseguirsi di brani singolari e molto personali, una festa di virtuosismi, una dichiarazione d’ amore puro per un certo tipo di blues. Viterbini ha costruito dodici brani di blues minimale, brani propri e cover anche coraggiose che vale la pena ascoltare.
Non aspettatevi i BSBE, qui siamo in un altro campo, né meglio né peggio, proprio altrove.
Il mio mestiere, qui, è dirvi se il disco mi è piaciuto e se potete comprarlo o meno. Sono una persona diretta e vi rispondo subito con un sì, Goldfoil è proprio un bel lavoro, in barba a chi continua a dire che la musica in Italia è finita.

E’ un bel lavoro a prescindere dalle indubbie capacità tecniche di Viterbini, la musica è bella se provoca emozioni semplice o complessa che sia. Adriano è bravo ma soprattutto consapevole delle sue capacità di interpretazione e scrittura. E’ un disco, bisogna dirlo, assolutamente non adatto a tutti. Non è un disco facile, non è un lavoro che farei ascoltare a mia madre ma vi prego, regalategli qualche ascolto perché è davvero meritevole di tanta attenzione. Goldfoil, probabilmente, è uno di quei dischi che in macchina tra Kiss, AC/DC e Zeppelin da urlare a squarciagola può sembrare un outsider ma non lo è. Iniziate il viaggio, inserite il disco e godetevi entrambi: vi chiederete perché non lo abbiate fatto prima.

Tracklist:
 
1 Immaculate Conception
2 Kensington Blues
3 God Don’t Never Change
4 Blue Man
5 New Revolution Of The Innocence
6 No Name Blues
7 Style-O Blues
8 Lago Vestapol
9 Montecavo
10 Stella South Medley
11 If I Were A Carpenter
12 Vigilante Man


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