Gomer – Ma non dovevo diventare come i Beatles? – Autoproduzione, 2013 (di Stefano Capolongo)

"Ma non dovevo diventare come i Beatles?" non è una domanda retorica posta da qualche band troppo ambiziosa ma il nome del nuovo lavoro dei pesaresi Gomer. La band, che si presenta in formazione tipica voce-chitarra-basso-batteria, risponde all'appello del genere come indie o indie-folk mantenendo però una vocazione acustica di fondo. Tanta carne al fuoco che si dipana come un fiume in piena lungo un percorso formato da sei brani pregni di contenuti. Prima di un concerto è il giusto battesimo per capire il sound dei Gomer e il loro obiettivo filosofico-speculativo sui vari aspetti dei comportamenti umani ("ci…

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Ma non dovevo diventare come i Beatles?” non è una domanda retorica posta da qualche band troppo ambiziosa ma il nome del nuovo lavoro dei pesaresi Gomer. La band, che si presenta in formazione tipica voce-chitarra-basso-batteria, risponde all’appello del genere come indie o indie-folk mantenendo però una vocazione acustica di fondo. Tanta carne al fuoco che si dipana come un fiume in piena lungo un percorso formato da sei brani pregni di contenuti. Prima di un concerto è il giusto battesimo per capire il sound dei Gomer e il loro obiettivo filosofico-speculativo sui vari aspetti dei comportamenti umani (“ci si evolve quanto tutto non è mai come prima, si è nuovi se non si è già morti”). Più dura e riflessiva è L’estate è falsa che cerca di descrivere in maniera diretta e cruda le delusioni dell’amore e le loro conseguenze intrise di tristezza. Le conseguenze di tali delusioni e riflessioni sono ben tratteggiate nella title track Ma non dovevo diventare come i Beatles? che tra una chitarra acustica al limite dello stornello, e la batteria di Gianluca Dominici che trova finalmente il suo spazio vitale lasciano spazio alla voce di Lorenzo Pizzorno che quasi omaggia un profondissimo Rino Gaetano. Se il disco finisse qui, i Gomer ci avrebbero regalato un saggio ben chiaro delle loro abilità, tuttavia sono presenti altre tre tracce che raffreddano un po’ la calda atmosfera creatasi nei primi dieci minuti d’ascolto. Dopo la riempitiva Ma che bello è il turno della lunga (8 minuti e 42 secondi) E’ colpa mia se son timido che risulta eccessivamente prolissa nonostante veicoli tante emozioni e racchiuda in sé vari momenti interessanti che riprendono il già citato Rino Gaetano, Alberto Fortis, Edoardo Bennato, Cristiano Godano movimentando il ritmo di tanto in tanto.
23 Aprile sigilla la fine di un album (EP?) tanto breve quanto ricco di vita e di voglia di indagare le nostre vite, sempre divise tra l’amore, il sogno e la cruda realtà quotidiana.
Un esperimento riuscito a metà, questo dei Gomer, in cui però le note positive spiccano decisamente sulle criticità, lasciando un portone aperto a nuove formule con cui veicolare le mille idee di questi ragazzi pesaresi.
I Gomer sono: Lorenzo Pizzorno (chitarra e voce), Filippo Piscopiello (chitarra e cori), Andrea Giaro (basso e cori), Gianluca Dominici (batteria).
Tracklist:
 
1. Prima di un concerto
2. L’estate è falsa
3. Ma non dovevo diventare come i Beatles?
4. Ma che bello
5. E’ colpa mia se son timido
6. 23 Marzo


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