Youarehere – Primavera – Bomba Dischi 2013 (Cecilia Anna Kinnetic)

La goliardia mistica; l’ispirazione psichedelica; il maniacale interesse al dettaglio. La band YOUAREHERE è capace di rilassare e nel contempo darti anche modo di attendere, con la dovuta dose adrenalinica, ciò che le note tra un minuto e l’altro produrranno. E’ forse proprio in questa grossa contraddizione di sentimenti che si riesce a notare la poliedricità e bravura tecnica dei tre artisti italiani: Andrea Di Carlo, Claudio Del Proposto e Patrizio Piastra, i quali hanno dato prova di essere particolarmente sensibili nel creare atmosfere accattivanti ed inusuali. Ogni piccolo frammento di canzone viene analizzato e valutato in modo accurato,…

Score

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POTENZIALITA'

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La goliardia mistica; l’ispirazione psichedelica; il maniacale interesse al dettaglio. La band YOUAREHERE è capace di rilassare e nel contempo darti anche modo di attendere, con la dovuta dose adrenalinica, ciò che le note tra un minuto e l’altro produrranno. E’ forse proprio in questa grossa contraddizione di sentimenti che si riesce a notare la poliedricità e bravura tecnica dei tre artisti italiani: Andrea Di Carlo, Claudio Del Proposto e Patrizio Piastra, i quali hanno dato prova di essere particolarmente sensibili nel creare atmosfere accattivanti ed inusuali. Ogni piccolo frammento di canzone viene analizzato e valutato in modo accurato, sino a far credere all’ascoltatore di vivere all’interno di uno strano disegno metafisico che tale gruppo ci trasmette delicatamente; senza osare troppo in territori pericolosi. Salta all’occhio un avvicinamento con i famosi Radiohead (in entrambi il registro è inafferrabile: oscillano tra furia, alienazione e decadenza, cospargendo su tutto una brezza di malinconia), anche se in questo caso l’energia melodica insorge in modo più graduale ed i ritmi sono più coerenti e stabili, dandoci in compenso una maggiore sensazione ambientale , seppur sofisticata. Altro accostamento che ne consegue in modo quasi automatico è con Thom York ed il suo progetto solista, dove spiccano le consistenti galoppate elettroniche a discapito di un ascolto superficiale che risulta al limite fra l’impossibile e lo sconsigliato. 1994 segna il punto più alto, l’apice di un lavoro omogeneo che cattura immediatamente per la sua completezza, ma il capolavoro è raggiunto con Metaphysical. Brano dalla melodia impressionante, trasuda disperazione ed incanta ipnotizzando per i quasi sette minuti che lo caratterizzano. Lunga introduzione con Rest, perfetta per aperture in live session, di ascolto forse meno complicato e di impatto immediato, le atmosfere in crescendo preparano ad un ascolto serrato e concentrato, un preambolo d’effetto.


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