Smith Western – Soft Will (Mom+Pop Music, 2013) di Mario Cutolo

Smith-Westerns-Soft-Will1Provate a fare questo esperimento: prendete un amico/a che abbia una decente conoscenza musicale e, senza dirgli/le il nome del gruppo, fategli/le ascoltare il quarto brano del nuovo album degli Smith Western dal titolo XXIII. Probabilmente vedrete la faccia del vostro amico/a contorcersi nello sforzo di individuare in quale album dei Pink Floyd si trova il brano in questione. Il trucco dovrebbe riuscire bene perche’ si tratta di un brano strumentale, ed e’ anche abbastanza atipico dentro la struttura di Soft Will. Prima di farvi pero’ prendere dall’entusiasmo, bisogna subito sgombrare il campo da qualsiasi ambiguita’ e dire che gli Smith Western non solo non sono i nuovi Pink Floyd, ma sono lontani anni luce dalla genialita’ di Waters e company. Pero’ la dice lunga su come il trio di Chicago guardi con ammirazione al suono dei gruppi inglesi piu’ di qualsiasi gruppo americano.Soft Will e’ il loro terzo album e arriva dopo l’acclamato Dye It Blond di due anni fa. In quel disco gli Smith Western avevano come faro guida il glam rock di Marc Bolan. In Soft Will tutto cio’ scompare e vede il gruppo produrre un album che sembra di difficile presa. L’inserimento delle tastiere che diventano molto piu’ predominanti rispetto Dye It Blonde, creano un atmosfera quasi psichedelica, e le canzoni si snodano con facilita’ una dentro l’altra in una sorta di sogno sfocato. Risulta infatti difficile distinguere un brano dall’altro e sembra che nessuna canzone abbia le caratteristiche di un singolo.Non che cio’ sia particolarmente deplorevole di per se, masmith-westerns_2013_sandy-kim-678x452 certamente fa si che per apprezzare il disco appieno siano necessari ripetuti ascolti. A parte quindi il gia’ citato XXIII, tutti brani del disco, dall’apertura di 3Am Spiritual alla chiusura di Varsity posseggono un andamento languido che fa fede al titolo dell’album. La sensazione generale e’ che ci sia quasi una potenzialita’ inespressa, eppure con ripetuti ascolti si possono notare ed apprezzare le differenze tra un brano e l’altro. Quello che sembra certo e’ che comunque gli Smith Western sono alla ricerca di una sonorita’ che si raffina di album in album tanto da sembrare, rispetto al loro esordio del 2009, due gruppi completamente diversi. D’altronde il terzo album e’, per qualsiasi gruppo, sempre un punto di svolta, sia che rappresenti il picco creativo di una fase primordiale (come e’ accaduto per i Vampire Weekend o gli Arcade Fire), sia che, come in questo caso, rappresenti un riequilibrio verso nuovi territori.

Quindi, anche se Soft Will probabilmente non entrera’ nella top ten dei migliori album dell’anno, rimane sempre un capitolo di una band dalla voce originale che ha tutte le caratteristiche per produrre un vero e proprio capolavoro.

Tracklist:

1. 3AM Spiritual
2. Idol
3. Glossed
4. XXIII
5. Fool Proof
6. White Oath
7. Only Natural
8. Best Friend
9. Cheer Up
10. Varsity


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Stefano Capolongo

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