Speedjackers – Enough Is Enough (New Model Label, 2013) di Simone Pilotti

Se possiamo darvi un consiglio, questi Speedjackers sono da sparare a tutto volume nel salotto di casa. Non c’è miglior approccio a questo “Enough Is Enough”, secondo album di questi ragazzi veneti, quarto lavoro discografico se si considera la discografia comprensiva dei due ep “Feeling You” e “Secularization”. Sarebbe un peccato, infatti, non farsi travolgere dai riff elettrici e dai colpi della batteria di un disco che rappresenta un’ulteriore svolta artistica della band; o meglio, anziché svolta dovremmo parlare di assestamento visto che progressivamente i sei vicentini hanno eliminato le asprezze, smussato le parti più ruvide nel loro sound,…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Genuino

Voto Utenti : 2.73 ( 3 voti)

580225_10151530908059310_448571593_nSe possiamo darvi un consiglio, questi Speedjackers sono da sparare a tutto volume nel salotto di casa. Non c’è miglior approccio a questo “Enough Is Enough”, secondo album di questi ragazzi veneti, quarto lavoro discografico se si considera la discografia comprensiva dei due ep “Feeling You” e “Secularization”. Sarebbe un peccato, infatti, non farsi travolgere dai riff elettrici e dai colpi della batteria di un disco che rappresenta un’ulteriore svolta artistica della band; o meglio, anziché svolta dovremmo parlare di assestamento visto che progressivamente i sei vicentini hanno eliminato le asprezze, smussato le parti più ruvide nel loro sound, anche a costo di rendersi meno energici e più prevedibili.

Enough Is Enough” raccoglie undici tracce, colte, come raccontano gli stessi Jackers, nel corso di jam-session, fissate per la “New Model Label” e in uscita lo scorso marzo. I trentacinque minuti complessivi del lavoro partono dal punk dell’esordio, passano per l’hard-rock del precedente “Favourite Sons”, ma si prendono maggiormente cura delle armonie e della composizione. Così, tanto i cambi di intensità quanto l’ordine tra gli strumenti sembrano essere perfetti, senza stridii, anche se il gruppo riesce a conservare quella carica energica che è il suo punto di forza.

Il rock genuino di questo disco si mantiene intatto senza sfilacciarsi nei momenti più energici, come in Genitals e Not For You, ma anche senza annoiare nei tratti in cui il disco rallenta per recuperare fiato, come in Gone. Le schitarrate scalmanate che si susseguono, pur senza variare mai lo stile, rimangono una perfetta base capace di dettare i tempi, come in Sabotage e Placebo, mentre in alcuni casi le sei corde si mettono a ricamare sopra la trama della canzone, ed è il caso dell’assolo finale di Happy, piuttosto che delle note punk che intermezzano Fever. Tuttavia il brano meglio riuscito sembra essere Flood che si srotola lungo una linea vocale limpida, tra un arpeggio e un accordo fendente, con un’ottima batteria a scandire i tempi. Il compito di chiudere l’album è affidato a Pelle, brano in cui compare Tonylamuerte, vecchia conoscenza di Relics (https://www.relics-controsuoni.com/2012/09/tonylamuerte-dimoniocolombo-2012-black-nutria-di-stefano-capolongo.html), unico pezzo in italiano, che saluta l’ascoltatore con una scarica elettrica finale.

Dunque, questo “Enough Is Enough” è una ventata d’aria fresca, più raffinata dell’hardcore, ma energica come il rock più schietto. Tra un rimando al punk tipicamente nordico e una melodia più orecchiabile, la band conduce in porto un album che può (e forse deve) essere il punto di partenza per provare a trovare uno stile più originale e inedito. Nel frattempo godiamoci questo “Enough Is Enough” per chiudere l’estate. E ascoltiamolo a tutto volume, non dimentichiamocelo.

Tracklist:

1-Sabotage

2-Fever

3-Tarci

4-Placebo

5-Genitals

6-Not For You

7-Flood

8-Positions

9-Happy

10-Gone

11-Pelle


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Simone Pilotti

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