Eā sempre grande lāattesa per lāarrivo di Serj Tankian sui palchi italiani e ne sono una prova i sold out che puntualmente si lascia alle spalle. Non ĆØ stata da meno Firenze, prima tappa di questo tour italiano che vede il frontman dei System of a Down accompagnato dellāOrchestra Filarmonica Italiana.
La splendida cornice del Teatro Comunale si ĆØ presto riempita di un pubblico che sorprende per la sua varietĆ : dalla famiglia con bambini al teeneger con la t-shirt dei SOAD, dal quarantenne tatuato alla bellona in tacchi a spillo. Una riprova del fatto che la buona musica mette tutti dāaccordo.
Alle 21 spaccate le luci si abbassano e lāOrchestra fa il suo ingresso sul palco, poi arriva Serj Tankian nellāacclamazione generale. Giusto il tempo di salutare il pubblico ed esce di nuovo lasciando la scena ai musicisti diretti dal giovane maestro Alessandro Cadario. Il brano eseguito ĆØ Victorious Orcinus tratto da Orca, la prima vera sinfonia del cantante armeno pubblicata lo scorso giugno. Si capisce subito che l’orchestra avrĆ un ruolo centrale in questo live e Tankian non perderĆ occasione per ringraziarla e farle i complimenti.
Rientra in scena ed apre le danze con Feed us, pezzo tratto dal suo primo album solista Elect the Dead, come la maggior parte delle canzoni scelte per questa serata. Prosegue con Blue e l’attesissima Sky is over, cantata in coro dal pubblico ormai in estasi. Dalla platea arrivano i primi “I love you”, ai quali Tankian risponde “me too”, e qualcuno grida “vai Sergio!”. Prima di lasciare di nuovo la scena all’Orchestra, Serj spiega che Orca rappresenta una metafora della dicotomia umana: l’orca ĆØ conosciuta come una balena assassina, ma in realtĆ ĆØ un delfino nero.
Dopo Oceanic Subterfuge, II atto della Sinfonia, Tankian torna sul palco dedicando le due canzoni successive alla politica italiana: Lie Lie Lie e Money. Gli ultimi due brani portano il live alle stelle, segnando uno dei momenti piĆ¹ alti di tutta la serata. Prosegue con Baby e poi ringrazia il pubblico per essere venuto dimostrando di apprezzare anche questa sua versione classica.
I brani scivolano via uno dopo l’altro tra battute e complimenti all’Orchestra, che mostra una buona sintonia col cantante metal. Dopo il III atto della Sinfonia ĆØ la volta di Honking Antelope, Falling stars e la splendida Beethoven’s C**t, il cui titolo viene tradotto in italiano dal primo violinista. L’Orchestra esegue l’ultimo atto della Sinfonia, Lamentation of the Beached, in cui il triste suono di un duduk armeno rappresenta l’ultimo respiro dell’orca, spiaggiata tra gli scogli dell’umanitĆ . Tankian torna sul palco e fa alzare il pubblico in piedi con la potenza di Empty Walls.
L’Orchestra esce di scena e rimangono solo piano, chitarra e duduk a chiudere la serata insieme al cantante sulle note della splendida Gate 21. Un pezzo urlato e delicato al tempo stesso, intenso e drammatico, come del resto ĆØ stato l’intero live. Un’ora e quaranta di forti emozioni, un ibrido tra Elected the dead e la nuova Orca in cui la rabbia del rock ĆØ mitigata dalla finezza dell’orchestra. L’ennesima conferma del talento eclettico di Serj Tankian,Ā ancora una volta promosso a pieni voti.
Setlist:
Act I – Victorious Orcinus
Feed us
Blue
Sky is over
Act II – Oceanic Subterfuge
Lie Lie Lie
Money
Baby
Act III – Delphinus Capensis
Honking Antelope
Falling stars
Beethoven’s C**t
Act IV – Lamentation of the Beached
Empty Walls
Gate 21
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