Spiral69 @ Circolo degli Artisti (Testo di Simone Giuliani, Foto di Simona Rovelli

10292388564_1077333c15_oQuesta sera al Circolo degli Artisti abbiamo l’onore di assistere al concerto di una band italiana dal sapore internazionale sia per il sound e sia per le loro esperienze all’estero. Il nome Spiral69 viene da una pellicola hard tedesca anni ’80 scelto durante le session di registrazione del primo album, avvenute in una villa sull’isola di Procida. Il live è una stratificazione sonora caratterizzata da dinamismo elettronico, ballate gotiche in salsa dark e da un nichilismo dal retrogusto tutto capitolino. Sul palco salgono Riccardo Sabetti voce e basso, Licia Missori al pianoforte, Andrea Freda alla batteria e Enzo Russo alle chitarre. Sin dalle prime note ci si accorge di una cura dei suoni magistrale, merito anche della produzione artistica del loro ultimo album Ghost In My Eyes firmata da Steven Hewitt (batterista dei Placebo) e Paul Corkett tecnico del suono di gruppi come The Cure, Nick Cave, Bjork, Radiohead e Placebo.

Ogni dettaglio è curato alla perfezione, dalla definizione armonica degli arrangiamenti alla capacità di dosare bene la compressione rendendo il sound fedele alla tradizione british. No Heart è un brano perfetto per chi ama quelle sonorità folk introdotte con raffinato metodo nel buio della new-wave. La voce tagliente di Riccardo ti spinge verso una nuova dimensione dove il freddo diventa bufera e dove il groove diventa una meteora che cade in frantumi fino a sparire regalandoti sensazioni astrali. Gli Spiral69 dimostrano un gusto per la melodia mai sopra le righe ed una pienezza espressiva di rara efficacia. I brani hanno un tocco di romanticismo e di attitudine squisitamente pop, quell’attitudine priva di luoghi comuni che contribuisce ad un ascolto leggero ma al tempo stesso colto e per niente banale. 10292584453_7119e80548_o

Il concerto è costruito su quell’intimismo pieno rassegnazione tipico della new wave dove “le ferite sanguinano bellezza” e su un variegato dark rock con cui Sabetti sa accompagnarci nei grovigli più tortuosi della realtà mettendo in luce l’ammaliante o inquietante romanticismo. Il solenne e cupo piano suonato dalla bravissima e creativa Licia Missori accompagna la voce malinconica di Riccardo accennado a quel filone dark e glam. L’allure glam-wave prosegue nel brano New Life con la sottolineatura della chitarra di Enzo Russo e della geniale batteria di Andrea Freda proponendo un rock più ortodosso ma al tempo stesso si adagia senza troppe pretese su di un synth energico. Non distaccato e sequenziato il brano Low Suicide si snoda su un’elettronica minimale. La chiusura del live interpretata in maniera magistrale in un perfetto mix tra voce e pianoforte indicano la strada giusta ai passeggeri più malinconici mentre rincorrono fino a tarda notte il sonno perduto. Con un nome così esplicativo, gli Spiral 69 si mostrano come un’istantanea moderna e attuale che tutti gli amanti del buon rock dovrebbero custodire nel proprio portafoglio musicale.

Ringraziamo il Circolo degli Artisti per aver ospitato quest’evento.


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Simone Giuliani

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