The Absolute End Of The World – Whoami (Autoproduzione, 2013) di Simone Pilotti

Morbido e vellutato come nella migliore musica elettronica, fragile e rarefatto come nel migliore degli ambient, inquieto e decadente come nel migliore post-rock. Questo è Whoami, ep dell’artista torinese che si cela dietro il nome di The Absolute End Of The World, ultimo episodio di una carriere breve ma intensa partita soli due anni fa. Un lavoro curato e preciso, insomma maturo, alla luce dell’esperienza accumulata dapprima con diversi progetti ed ora con tre estended play. A questo punto la soddisfazione è doppia se si considera che Whoami è stato realizzato e verrà distribuito autonomamente, come nella migliore delle…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Spaziale

Voto Utenti : 4.8 ( 1 voti)
TAEOTWMorbido e vellutato come nella migliore musica elettronica, fragile e rarefatto come nel migliore degli ambient, inquieto e decadente come nel migliore post-rock. Questo è Whoami, ep dell’artista torinese che si cela dietro il nome di The Absolute End Of The World, ultimo episodio di una carriere breve ma intensa partita soli due anni fa. Un lavoro curato e preciso, insomma maturo, alla luce dell’esperienza accumulata dapprima con diversi progetti ed ora con tre estended play. A questo punto la soddisfazione è doppia se si considera che Whoami è stato realizzato e verrà distribuito autonomamente, come nella migliore delle autoproduzioni.

Whoami sembra un viaggio interiore, una riflessione tra sé e sé (who am I?), lenta, a tratti dolorosa, in alcuni passi rassegnata, ma che nella sua complessità non diventa mai inaccessibile. Essenziale al punto giusto, il velo di chitarre e tastiere accompagna lungo tutto il percorso, venticinque minuti, l’ascoltatore; non c’è mai un vero e proprio cantato mentre alcuni campionamenti o voci registrate si inseriscono qua e là, assecondando i crescendo di intensità del sound. In Whoami sono ricorrenti gli echi di band che hanno saputo coniugare al meglio le melodie del pop, le trame elettroniche e l’atteggiamento del post-rock del nuovo millennio. Non vorremmo commettere reato di lesa maestà nel paragonare il sound di The Absolute End Of The World a quello di gruppi celebri dei nostri anni come i Mogwai piuttosto che i Boards Of Canada per lo stile così minimale e le trame così efficaci, o a formazioni più classiche e dai suoni più corposi come Radiohead o Sigur Ros.

Un unico flusso, questo Whoami, che si apre con The Eternal Dilemma che gioca su una base d’organo e poche soavi plettrate che cullano l’ascoltatore in un crescendo con effetti elettrici, fino al ritorno alla calma con cui termina il pezzo. Si prosegue con le percussioni di Lulubelle che culminano con un’esplosione di tocchi elettronici e note precise di chitarra per arrivare ad un ritornello alla Atoms For Peace, per rimanere su band di Tom Yorke. La fragilità di C’è Sangue Dappertutto accompagnata ancora dalle sei corde e da tastiere spaziali si protrae sino all’inserimento di materiale pre-esistente, dove raggiunge le vette più alte del disco, unendo il pathos delle registrazioni e la profondità del sound, così come, per rimanere su album di quest’anno, era riuscito ai Public Service Broadcasting. Ci si incammina verso la seconda metà dell’ep, dove lo stile rimane invariato e l’unione sperimentale di prima viene ripetuta, nella lentissima La Ferocia Dal Sorriso Idiota. Se The Eternal Dilemma aveva aperto le danze, il compito di chiuderle spetta a The Eternal Dilemma 2 che riprende grossomodo il tema dell’omonima traccia iniziale e la rende un po’ più energica e con un ritornello più garage, per quanto possa essere grezza una composizione così raffinata.

L’unico difetto in cui può incorrere un suono così lento e spaziale, essenziale e rarefatto, è il rischio di scadere in un suono appiattito e monotono, in un confronto nel lungo periodo, cioè più lungo di questi tre ep. Potrebbe, infatti, diventare un esercizio stilistico, in cui l’artista dispiega le sue qualità senza sprazzi di vitalità. Per evitare tutto ciò, il giovane torinese, dovrà mantenere la raffinatezza senza perdere la freschezza. Dovrà, in poche parole, continuare su questa strada.

Tracklist:

1- The Eternal Dilemma

2- Lulubelle

3- C’è Sangue Dappertutto

4- La Ferocia Del Sorriso Idiota

5- The Eternal Dilemma 2


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Simone Pilotti

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