ROCK in ROMA Factory Night @ Orion Club, Roma (Testo e foto di Simone Giuliani)

_DSC9643Questa sera all’Orion Club di Ciampino si terrà la selezione finale tra le dieci band arrivate fino alla fase conclusiva del contest ROCK in ROMA Factory. Partito con 150 formazioni, le dieci selezionate questa sera si esibiranno cantando due brani ciascuna verranno valutate da una giuria di esperti composta da Maxmiliano Bucci e Sergio Giuliani, direttori artistici e produttori del ROCK in ROMA, affiancati da Gian Arnaldi della Sony Music Entertainment Italy, Dj Armandino, Flavio Severini, consulente artistico-musica della Fondazione Musica per Roma, Paolo Romani, responsabile della promozione nazionale e internazionale della EMI Universal e critico musicale. Ai vincitori verrà data la possibilità di esibirsi sul prestigioso palco del ROCK in ROMA 2014 e all’Orion Club nel corso della prossima stagione, nonché di incidere un singolo con una major. Le dieci band si esibiranno cantando solo due brani ciascuna.

La serata comincia con i March Division che portano una proposta molto personale: una musica contaminata da elementi folk e qualche tocco di psichedelia ispirata alla scena pop-rock degli anni 90 e con l’aggiunta di una componente folk-acustica rivestita da una sottile vena malinconica. The Anthony’s Vinyls hanno, invece, le sonorità pulite ed educate del rock inglese, con riff di chitarra che si fanno sempre più scanditi. La batteria a momenti sfiora ritmi dance, mentre il basso diventa distorto e corposo e le melodie vocali si fanno acute e a tratti urlate. I terzi ad esibirsi sono i Piano A dove le melodie si fanno ritmate, con esplosioni improvvise da far venir voglia di alzarsi dalla sedia per ballare facendo sudare anche la nostra anima. The Blennies con le loro sonorità indie rock, sono molto apprezzati e ascoltati nella scena emergente della capitale. Pur non avendo uno stile personale sanno creare un sound originale e attraente catturando _DSC9402l’attenzione con melodie ricche di cambi di dinamica. Invece nello stile de Le Metamorfosi c’è un po’ di tutto, dalla tradizionale new wave anni ’80 a una ricerca di nuovi ambiti musicali inesplorati. La voce di Sarah D’Arienza è la prima cosa davvero sorprendente della serata, inaspettata e coinvolgente che dà un tocco in più alla qualità compositiva del gruppo e uno stile personale che tutti gli artisti dovrebbero cercare di avere. Al momento dei Kutso per la prima volta in tutta la serata il pubblico presente in sala, non troppo numeroso, si avvicina sotto palco per cantare e ballare insieme alla band. Come sempre sotto questo punto di vista non deludono mai, sanno distinguersi dalla maggior parte delle band grazie alla capacità di creare un’atmosfera festosa e coinvolgente. Scotch Ale hanno tra le corde un brit- pop alla Oasis a un indie-rock con venature garage. Da notare che pur essendo senza un contratto discografico è una band italiana che può vantare traguardi come la partecipazione a Sanremo e numerosi live. I Pagliaccio invece sono i più difficili da descrivere: non si parla di cantautorato italiano, ma sono italiani, non c’è esclusivamente del rock nella loro musica, ma non c’è nemmeno solo pop. La loro proposta _DSC9686pone l’accento sul disagio e i testi riguardano situazioni quotidiane nelle quali le insicurezze vengono portate alla luce. Il penultimo gruppo ad esibirsi sono i Lykaion e per la seconda volta, dopo i Kutso, il pubblico si riavvicina di nuovo sotto il palco invitato anche dal cantante. La band attacca immediatamente con chitarre pesanti e un ritmo originale, mettendo in mostra già da subito una innegabile competenza musicale, una qualità e una pulizia del suono davvero incredibile. Sonorità propriamente metal con un’ottima voce nelle fasi di cambi ritmo e con devastanti riff di chitarre. Ultimo gruppo ad esibirsi sono i Damash che propongono un rock classico, ma con i testi ed una struttura melodica dal nervo italiano, quello che andava tanto di moda vent’anni fa in cui musica e voce si intrecciano in un perfetto connubio.

Finita la carrellata di brani e gruppi dopo circa una mezz’oretta la giuria emette il suo verdetto: i vincitori del contest sono i Pagliaccio, ma vista la qualità e la minima differenza di voti nella classifica finale la giuria ha deciso che ad esibirsi come opening act nella stagione 2014 del ROCK in ROMA saranno anche i Kutso, The Blennies e gli Scotch Ale. Dopo quest’annuncio si conclude una bella serata all’insegna della buona musica emergente._DSC9489

Classifica

1. Pagliaccio
2. kuTso
3. The Blennies
4. SCOTCH ALE
5. Damash
6. Le Metamorfosi
7. Lykaion
8. MARCH DIVISION
9. The Anthony’s Vinyls
10. Piano A


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Simone Giuliani

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