Altro – Sparso (2013, La Tempesta) di Simone NoizeWave Vinci

Gli Altro sono ancora considerati emergenti, qui e lì si leggono cose inconcepibili, da attribuire ad un gruppo con quasi vent'anni di carriera alle spalle. Per non parlare del genere che fanno... nella rete si leggono cose tipo PsycoPopPunk, perchè? Cos'è? E' una cosa che si mangia? Insomma, dobbiamo arrivare per forza al succo della questione, senza cadere nel metafisico: gli Altro sono un gruppo Punk Hardcore del pesarese, che si inserisce nella folta scena che abbraccia Punk, Post-Punk e Wave del territorio marchigiano, e qui nasce una domanda spontanea: Come mai tanti gruppi di Pesaro? Per rispondere mi affiderò…

Score

Concept
Artwork
Potenzialità

Conclusione : Sparpagliato

Voto Utenti : 1.88 ( 3 voti)

1471322_10151999583527888_1202743729_n[1]Gli Altro sono ancora considerati emergenti, qui e lì si leggono cose inconcepibili, da attribuire ad un gruppo con quasi vent’anni di carriera alle spalle. Per non parlare del genere che fanno… nella rete si leggono cose tipo PsycoPopPunk, perchè? Cos’è? E’ una cosa che si mangia? Insomma, dobbiamo arrivare per forza al succo della questione, senza cadere nel metafisico: gli Altro sono un gruppo Punk Hardcore del pesarese, che si inserisce nella folta scena che abbraccia Punk, Post-Punk e Wave del territorio marchigiano, e qui nasce una domanda spontanea: Come mai tanti gruppi di Pesaro? Per rispondere mi affiderò alle parole di un pesarese “Perchè in una città così o ti droghi o suoni”. Nella città dei Be Forest e dei Cosmetic (i cui membri sono ospitati in questo album) gli Altro sono forse i più longevi e dopo gli esordi del 1996 e la prima pubblicazione, omonima, del 1999, hanno avviato negli ultimi 4 anni, un progetto che prevedeva 4 Ep con i nomi delle quattro stagioni, da raccogliere, con due inediti, in questo Sparso. Le copertine dei 5 lavori sono tutte affidate alla stessa mano, quella di Alessando Baronciani, il cantante del gruppo. Il packaging dell’edizione limitata era veramente degna di nota, con il volto in copertina che aprendo la confezione, diventava una ragazza a figura intera che teneva il cd in mano. Quello che contiene il cd, invece, ha regalato impressioni ben diverse.
Raccogliere 4 anni di fatiche in un solo ed unico lavoro ha dei pro e dei contro. Dalla sua può dare un senso di completezza ed evoluzione, di contro rischi di infilarci dentro sia i pali che fungono da lanterne, sia le frasche su cui si posano le lucciole. In un certo senso, il lavoro sembra non avere una continuità stilistica, passando da un lato all’altro, da dissonanze a melodie, senza quasi logica. Metterci quattro anni di lavoro, per un disco di 18 tracce, da 28 minuti di durata, mi sembra proprio eccessivo. Non una perdita di tempo, per carità, ma si poteva fare sicuramente di più. Se Sparso fosse stato considerato una raccolta e non un album, non si sarebbero posti questi problemi legati alla eterogeneità delle tracce al suo interno. Sparso è sparso davvero: parte con Lucia, da dare ottime impressioni, scendendo con Gattini e toccando il bordo del precipizio con Ingrandimento, che forse è il pezzo peggiore del 1009781_10151725465497888_1471428712_n[1]disco. Le atmosfere sognanti e melodiche di Spesso, in contrapposizione all’hardcore di Ti Ricordi? danno quel senso di smarrimento e risultano nell’insieme noiose. Bisogna aspettare la seconda metà dell’album per sentire una canzone che rimanga impressa e che ti viene voglia di riascoltare e, di fatto, la seconda parte dell’album è decisamente migliore, regalando atmosfere più cupe. Rico, Nome, Cancello e Stampa, sono quattro belle canzoni e stanno anche bene in sequenza, smentendo in parte quanto sostengo. Melognano ricorda un pezzo dei tempi dei Nuvolablu e della scena hardcore piemontese.

Insomma, questo Sparso non è piaciuto. Da un gruppo “maggiorenne” ci si aspettava sicuramente un lavoro diverso, più curato anche in fase realizzativa. Sono molte le scelte da rivedere, a partire dall’impronta stessa del gruppo, che risulta in piena involuzione rispetto a quanto espresso nei dischi precedenti come, ad esempio, Aspetto del 2007, decisamente più sanguigno e genuino. Speriamo, per il futuro, in qualcos’Altro.

Tracklist:

1. Lucia
2. Gattini
3. Ingrandimento
4. Spesso
5. Ti ricordi?
6. Classe
7. Ottimismo
8. Chiaramente
9. Precisamente
10. Rico
11. Nome
12. Cancello
13. Stampa
14. Sangue
15. Che non sembri reggae
16. Melograno
17. Calcoli
18. Paolo


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Simone Vinci

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