First day on Mars – First day on Mars (Autoprod., 2013) di Marco Calò

I First day on Mars sono una nuova band post-rock strumentale che si muove tra Italia e Francia, proponendo sonirità calde e rilassanti contenute in un disco appena uscito (novembre 2013) che prende il nome della band. Si trovano poche informazioni riguardo questa band, poche foto e nessun volto dei componenti. Questo mistero da un lato rende il progetto First day on Mars più interessante. Il sound è quello inconfondibile del post rock, che richiama mostri sacri del genere a partire da Mogwai e Sigur Rós, fin'anche a collegarli a correnti musicali un pò più alternative ed elettroniche. La…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Psicologico

Voto Utenti : 4.85 ( 1 voti)

FDOM coverI First day on Mars sono una nuova band post-rock strumentale che si muove tra Italia e Francia, proponendo sonirità calde e rilassanti contenute in un disco appena uscito (novembre 2013) che prende il nome della band. Si trovano poche informazioni riguardo questa band, poche foto e nessun volto dei componenti. Questo mistero da un lato rende il progetto First day on Mars più interessante. Il sound è quello inconfondibile del post rock, che richiama mostri sacri del genere a partire da Mogwai e Sigur Rós, fin’anche a collegarli a correnti musicali un pò più alternative ed elettroniche. La chiave di lettura è l’ambient, ed ogni traccia del disco porta l’ascoltatore in un luogo diverso ogni volta

L’EP si apre con Ares Valis, pezzo molto valido dai suoni decisi e ritmati. Lo stile sostenuto ed elettronico della traccia riporta ai 65daysofstatic ma su una linea più melodica e dolce. La seconda traccia è Horizon, pezzo che si sposa perfettamente col precedente, pur essendo melodicamente più compassato, e che ha il merito di narcotizzare l’ascoltatore in una sorta di trance psicologica. Wasteland si ricollega perfettamente alla linea melodica tracciata fino a qui. Con Two Miles Away il disco torna ad essere aggressivo e ritmato, vengono inseriti effetti e loop elettronici che arricchiscono il pezzo e lo rendono particolarmente piacevole all’orecchio. Spacewalk smorza nuovamente i toni del disco. Pezzo di ambientazione futuristica, con una linea di basso ridondante per tutta la durata del brano ed effetti che si avvicendano dando vita ad uno dei pezzi più validi del disco. La chiusura del disco viene affidata a Shipwrecking, brano al quale la band ha affidato il delicato ruolo di singolo promozionale con un video, disponibile su youtube, realizzato da Tsukune Studio con vari spezzoni di documentari. Il pezzo è forse il più pacato del disco, che racchiude in se tutta la bellezza del post rock, dall’ambientazione iniziale alla graduale esplosione finale.

Un disco che sa di trampolino di lancio, per una band della buone idee. Unica pecca, a voler essere esigenti, di questo lavoro è la mancanza del momento distorto o l’enfatizzazione di certi fraseggi in maniera più cattiva, fattore fondamentale per il post rock e che per molte band che si sono precedentemente cimentate nel genere si è rivelato vitale.

 

TRACKLIST:

1. Ares Valis
2. Horizon
3. Wasteland
4. Two Miles Away
5. Spacewalk
6. Shipwrecking


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Marco Calò

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