Saturnus+The Foreshadowing @ Traffic, Roma (Testo di Fabio Valentini, foto di Ester Vulpiani)

301_11928527515_m09/01/2013, una data immancabile per gli amanti del gothic-doom della Capitale. La location è il Traffic, ormai luogo di ritrovo fisso per chi segue queste sonorità, e la serata prevede due soli act di assoluto spessore: in apertura i romani The Foreshadowing, per chi scrive una delle migliori realtà del genere a livello internazionale, e a seguire i danesi Saturnus, veterani della scena death-doom europea e attivi sin dal lontano 1991, a dispetto dei soli quattro album prodotti in questo lungo arco di tempo.

Sono le dieci quando i The Foreshadowing salgono on stage e iniziano il loro show sulle note di Aftermaths, traccia estratta dal loro ultimo album Second World uscito nel 2012 per Cyclone Empire Records. Personalmente seguo la band dagli esordi live nel “circuito” romano ormai svariati anni fa, e ascolto i loro lavori su disco dal 2007 quando uscì il loro album di debutto Days of Nothing. Ed è un piacere continuare a stupirmi di fronte ad ogni loro show, che mi cattura sempre più del precedente!!327_11929377426_m
I suoni sono subito potenti ed estremamente definiti, e risolto qualche problemino con il microfono che va a singhiozzi durante i primi secondi, lo show può ingranare a dovere. Pur rifacendosi in varie soluzioni  ai maestri del genere, come è normale che sia, i ragazzi impressionano per un sound personale, potente e d’impatto; ogni parte strumentale è un tassello funzionale al completamento di un mosaico favoloso, che ci trasporta in un clima di desolazione, decadenza e nichilismo. Su questa base si staglia la voce calda e profonda di Marco Benevento, per chi scrive vero valore aggiunto del combo capitolino…c’è poco da dire, attualmente non c’è un gruppo doom al mondo che possa vantare un singer così dotato, espressivo e carismatico a livello interpretativo. 256_11928807823_mE proprio il timbro caldo e particolare di Marco dona ai nostri quel tocco di freschezza e riconoscibilità che gli permette di distinguersi nettamente dalla moltitudine di band che si rifà ai vari My Dying Bride, primi Anathema e Katatonia e compagnia bella.
Lo show scorre liscio per circa 45 minuti, durante i quali la band propone pezzi estratti da tutti e tre i propri lavori, privilegiando ovviamente l’ultimo Second World dal quale ho finalmente il piacere di ascoltare live la notevole Reverie Is A Tyrant. Poco altro da dire, ancora applausi per questa favolosa band che va avanti come uno schiacciasassi e continua a impressionarmi live dopo live, album dopo album…spero non la smettano più!!!

Setlist:

Aftermaths
The forsaken son
Fallen reign
Departure
Echaton
Ground zero
Reverie is a tyrant
Havoc

Finito il cambio palco è il momento per gli headliner della serata, i danesi Saturnus, di salire sullo stage del Traffic. Anche qui lo show inizia con qualche problema per il cantante, con il microfono che va a tratti e innesca vari feedback…finalmente il tutto viene risolto e lo show può proseguire a dovere.
La proposta dei Saturnus, proprio come accade su disco, è monolitica, “pachidermica”, i brani si susseguono con incedere lento e maestoso, spezzati da intermezzi acustici e eterei che aiutano a creare atmosfere più “rilassate”. Lo zoccolo duro dei fan del combo danese si scalda subito, incitando la band a più riprese e durante tutto lo show. La setlist è molto lunga (quasi due ore) e va a pescare brani da ogni capitolo discografico, partendo dal debutto Paradise Belong to You e lasciando grande spazio al nuovo arrivato Saturn in Ascension. La prestazione è sicuramente buona, la band è affiatata e il suono, anche se evidentemente più “spompato” rispetto al gruppo precedente, è definito e di impatto.

Personalmente non sono un fan sfegatato della band, reputo i loro dischi dei lavori “minori” all’interno della scena doom, e devo dire che la sensazione è rimasta la stessa anche dopo averli ascoltati live per la prima volta. La prestazione della band è assolutamente di livello e sicuramente avrà più che soddisfatto i fan storici tanto quanto gli estimatori del death-doom più diretto e grezzo. Dal canto mio, invece, pur apprezzando la riproposizione di soluzioni e scelte che rimandano ai grandi classici del genere, “Silent Enigma” degli Anathema su tutti, comincio a trovare un po’ fastidioso l’ostinarsi a riproporre le stesse identiche sonorità usate da tali band venti anni fa…sonorità che avevano un senso all’epoca perché era probabilmente quanto queste band di meglio potessero proporre con i mezzi e la tecnologia dell’epoca, ma che adesso suonano al mio orecchio sempre più retrò e antiche. E’ un discorso che probabilmente farà accapponare la pelle ai puristi del genere e a chi, a differenza mia, ha vissuto quel periodo in prima persona e probabilmente vuole ascoltare proprio la riproposizione esatta di quel sound… ma ultimamente mi trovo sempre più ad apprezzare proposte di gruppi quali Daylight Dies o Swallow the Sun che, pur con evidenti rimandi ai maestri sacri del genere, puntano a tirar fuori un prodotto al passo con i tempi e contestualizzato a quello che è il metal oggi. Il nuovo lavoro dei Saturnus mi aveva fatto ben sperare, con un sound sicuramente più fresco e dinamico rispetto ai lavori precedenti, mentre ieri mi è sembrato di assistere ad uno show sicuramente bello e di impatto, ma che avrei apprezzato di più se fossimo stati a Cracovia nel 1996 e non a Roma nel 2014!

Bene, il mio sermone quotidiano è finito, capisco che fondamentalmente non ve ne frega nulla di quello che penso io della scena gothic/death/doom attuale quindi vi basti sapere che se vi piacciono i lavori su disco della band e vi piace la riproduzione di un certo tipo di sonorità questo concerto avrebbe sicuramente fatto al caso vostro!!
In generale è stata comunque una gran bella serata all’insegna del doom, come spero di vederne sempre di più in questo 2014!!

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Fabio Valentini

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