Società per l’Industria del Freddo – Errori (Ice For Everyone, 2013) di Daniele Dominici

Con un nome che rimanda più che altro ad ambienti prog-rock, i toscanissimi Società per l’Industria del Freddo si sono affacciati sul mercato musicale grazie all’adrenalico Errori, prodotto da Cristiano Santini (Disciplinatha). Ed è forse proprio la produzione a dare a questo album quel qualcosa in più, quella potenza espressiva che in un disco d’esordio non t’aspetti. Ma prima un po’ di background. Basta andare sulla pagina Facebook dei quattro ragazzi from Tuscany, per rendersi conto che il prog non è proprio di casa. La band si auto-imputa di professioni Alternative, New Wave, con specifiche influenze, tra cui i nostrani Zen…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Internazionali

Voto Utenti : 4.65 ( 1 voti)

novità-disc-SIF_Errori_cover_web-300x300Con un nome che rimanda più che altro ad ambienti prog-rock, i toscanissimi Società per l’Industria del Freddo si sono affacciati sul mercato musicale grazie all’adrenalico Errori, prodotto da Cristiano Santini (Disciplinatha).

Ed è forse proprio la produzione a dare a questo album quel qualcosa in più, quella potenza espressiva che in un disco d’esordio non t’aspetti. Ma prima un po’ di background.

Basta andare sulla pagina Facebook dei quattro ragazzi from Tuscany, per rendersi conto che il prog non è proprio di casa.

La band si auto-imputa di professioni Alternative, New Wave, con specifiche influenze, tra cui i nostrani Zen Circus (collaborazione con Andrea Appino per Zossener Strasse e distribuzione affidata all’ etichetta della band) ed i sempreverdi Smashing Pumpkins.

Tuttavia eseguendo più volte lo stesso calcolo, si ottengono risultati dissimili: non è tutto New Wave quello che luccica.

Ascoltando per la prima volta la ‘Società’, sembra di aver vinto un biglietto di sola andata per gli Stati Uniti d’America, con sonorità che non sono affatto diverse da gruppi post grunge/alternative metal, che stanno facendo/hanno fatto incetta di posizioni nobili in quel della classifica Billboard: Creed, Staind, Godsmack, Foo Fighters (primo album) sono soltanto alcuni dei nomi che vengono alla mente e, ce lo si permetta, non tutti i ‘mali’ vengono per nuocere.

La storia musicale del Belpaese, infatti, non vanta numerosi esperimenti in questi campo tematico. D’altronde l’eco di Seattle di inizio anni Novanta, ha creato un movimento peculiare che il nostro Paese ha ritenuto più che sufficiente in termini d’estensione.

Eppure negli USA i gruppi sovracitati hanno contribuito nel ritagliarsi uno spazio che in questo momento storico possiede un’identità ben definita ed anche se non vanta un seguito spropositato, è molto apprezzato anche all’Estero. Esempio tangibile il fenomeno Alter Bridge.

Ma tornando a questi ragazzi del Centro Italia, il lavoro proposto con ‘Errori’ non rimarrà negli annali come tra i più tecnici, ma ce lo si consenta, ciò non significa molto. Nonostante linee d’arrangiamento incastrate fra le pareti di un genere non eccessivamente espressivo, un paio di elementi del gruppo finiscono con il ritagliarsi uno spazio bastevole per essere sottolineati di rosso su un ipotetico taccuino. La voce sgraziata del vocalist Luminal ricorda esercizi baritonali degni del miglior Sulley Erna (Godsmack ndr) ed in conclusione di analisi rimane una delle spunte più in vista nella categoria ‘pro’. Stesso discorso per la batteria di Paolo, ultimo arrivato in casa ‘SPLIDF’, dopo la dipartita di uno dei fondatori del gruppo (in post-produzione) e capace di marcare un territorio ostico e di difficile caratterizzazione, con partiture in teoria prive di fronzoli, in pratica ben eseguite e a tratti addirittura eclettiche.

I testi delle canzoni sono minimali, strazianti, consapevoli, ben spesso più ‘traumatici’ di una secchiata d’acqua fredda durante un attimo di atroce concentrazione. Come esempio prenderemo l’orecchiabile Analizzando il Tramonto (seconda traccia ndr), emblematico manifesto delle tematiche dei testi di Luminal e soci, tra ‘sguardi spenti’ e ‘niente è per sempre’ e ‘sono il niente, che si aggira nel tuo presente’.

Ne scaturisce un rock alternativo dalla solida spina dorsale, con forti echi (se non bastasse) dei connazionali Verdena: similarità, questa, che rimanda ancor più ad ambienti grunge, piuttosto che dark wave.

Difficile citare alcuni brani a scapito di altri: il tutt’ uno che ne deriva è talmente ben allineato da far pensare ad un concept, sicuramente incentrato sul tema degli Errori esistenziali.SIF_3_web

Nonostante strutture abbastanza lineari, intervallate da buoni assoli (la chitarra del fondatore Gabbo è sempre gradevole), è difficile non godere appieno di pezzi come il già citato Analizzando il Tramonto, oppure Sintomi o Follie con il suo incedere depresso; impossibile non rimanere quantomeno incuriositi dall’ atmosfera sospesa di Nascosta o dall’ intro di Nirvaniana memoria de Il Resto (‘Zero è per sempre zero’, rimane un verso caratterizzante di tutta la poetica del gruppo)

Tirando le somme, Alternative, Dark wave, New wave, Post Grunge, l’etichetta cambia ma la summa rimane: un gruppo con una pietra angolare spessa e granitica, inscritta in un genere dal futuro assicurato, magari con declinazioni variabili. Come punto zero designiamo l’atmosfera, per una volta senza compromessi o scremature, fiera di un cupo pessimismo troppo spesso, nel nostro Paese, cesellato qua e là  per consentirne un’assimilazione facilitata ai più.

Gli Errori si pagano, speriamo stavolta la valuta sia il Successo.

Tracklist:

1. 12 secondi sintetici

2. Analizzando il tramonto

3. Sintomi o follie

4. Nel niente

5. In te

6. Nascosta

7. Universo precario

8. Il resto

9. Nessun guadagno

10. Zoessner Strasse


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Daniele Dominici

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