Soviet Soviet@Galleria149, Palermo (di Marco Calò, foto di Marco Calò & Tony Filippone)

4C’è sempre una prima volta per tutto e venerdì 14 marzo è stata la prima volta dei Soviet Soviet live a Palermo. La band arriva nel capoluogo siciliano sospinta dal buon successo del tour promozionale di Fate, ultima fatica del trio marchigiano uscito nel 2013 che merita un ascolto approfondito. Questa band nata tra Pesaro e Fano nel 2008 unisce sapientemente sonorità post-rock ad ambientazioni noise e shoegaze, attingendo anche dalla dark wave anni 80. Questo mix ha regalato loro delle discrete soddisfazioni, come ad esempio il mini tour di supporto agli A Place to Bury Strangers, autentici mostri sacri del genere . L’evento è messo in piedi con grande cura e dedizione da Bangover Crew, Emmelab Kill Surf City, la location scelta è la Galleria149, locale nel centro della città che si presta ad ospitare eventi di musica ma che si rivelerà un po troppo striminsito per le esigenze di band e pubblico.

L’orologio segna mezzanotte e la band si appresta a dare inizio al concerto prendendo posto sul mini palco messo a loro disposizione. Sulla pedal-board di Andrea Giometti, bassista della band, spicca un Apocalipse10 della DeathByAudio, casa di produzione di Oliver Ackermann frontman degli A Place to Bury Strangers, quindi appare subito chiara la prima chiave di lettura del sound del particolare basso suonato dal frontman dei Soviet Soviet, la chitarra di Alessandro Costantini esce dall’amplificatore reverberata e miscelata a dovere. Il tempo frenetico della batteria di Alessandro Ferri, introduce il primo brano dal titolo Togheter, inevitabile l’apertura con un massiccio estratto da Fate, infatti i pezzi che seguono sono 1990 Further brano scelto come singolo del disco e del quale è stato realizzato anche un video diretto da Lorenzo Musto ed Erica Terenzi. Il brano che segue è Human, ed il pubblico fatica a contenere le danze invadendo addirittura il palco dove la band si dimena senza risparmiarsi nei movimenti. Quinto brano in scaletta è Ecstasy, tra i pezzi più belli del disco, sostenuto da un caratteristico riff di chitarra che viene cantato a gran voce dal pubblico sorprendendo forse anche lo stesso Costantini che quel riff lo ha inventato e probabilmente non avrebbe mai immaginato di sentirlo cantare dal pubblico di Palermo. Continuando ad attingere da Fate la band suona Introspective Trip Hidden, 11per poi avviarsi alla fine con i brani Aztec, Gone, No Lesson White.

Esibizione impeccabile di quella che è una delle nuove indiscutibili realtà del panorama rock indipendente italiano ed internazionale. I Soviet Soviet oggi portano diversi stili, unificandoli con consapevolezza in un sound totalmente nuovo ed innovativo. Dalle sonorità che richiamano Joy Division e A Place to Bury Strangers alle vocalizzazioni in stile Brian Molko dei Placebo. Dopo un lungo processo di maturazione oggi questa band ha tutte le carte in regola per togliersi parecchie soddisfazioni in patria e in ambito internazionale. Il pubblico ha acclamato questi tre ragazzi come in poche altre occasioni è accaduto. Un plauso va fatto anche alla Bangover Crew per aver organizzato l’evento e per la scelta della band.

 

Setlist:

Togheter
Further
1990
Human
Ecstasy
Introspective Trip
Hidden
Aztec
Gone
No Lesson
White

 

Questo slideshow richiede JavaScript.


Commenti

Marco Calò

8 commenti

  1. Seee! ma chi l’ha scritto c’era a questo “concerto”? Io i soldi del biglietto li ho pagati, ma a quanto pare non sono bastati a ‘sti picciriddi del bangover per ccatarisi un palco o fare qualche soundcheck. Peccato, perché i soviet soviet meritano sicuramente di più di una sala dove c’era un’acustica così scarsa che tanto valeva ascoltarsi un loro disco a casa!!!

    Se questa è l’alternativa al popshock… SEMU RICCHI!

    • amico mio ti do assolutamente ragione sul fatto che la location fosse striminzita e acusticamente inadeguata all’evento ma piuttosto che criticare i ragazzi della bangover crew dovresti apprezzare il fatto che ci siano nuove menti che muovono il culo a palermo per organizzare eventi…da qui si può soltanto crescere….
      …e per inciso io al concerto c’ero…prima fila 😉

      • il problema è che a palermo ci sono sempre ste meteore che vengono ad organizzare ma visto che non lo sanno fare poi scompaiono e palermo resta così. Spero che imparino. Cmq la “recensione di incoraggiamento” non esiste.

        • forse si sta confondendo un commento di incoraggiamento fuori recensione con l’intera recensione…

          • non voglio iniziare una polemica ma “grande cura e dedizione” non si coniuga bene al fatto che il centinaio di presenti paganti non poteva vedere in faccia il gruppo né a sentirlo…tutta la fortuna del mondo a Bangover e al garante Kill Surf City (vedo dai commenti che forse c’è pure tensione) per i futuri progetti.

  2. loro sono bravissimi ma effettivamente l’organizzazione era difettosa. io non sono riuscita a vederli in faccia perchè non c’era un palco e si sentiva anche male

  3. Soberto Rajeva

    Quello di chi ”c’era” ! sembra il tipico commento pieno di rosicamento del solito coglioncello figlio di papà che gioca a fare il radical chic coi soldi del Papy senza capirne un emerito cazzo; e tra una tirata di cocco e l’altra colleziona pure figure di merda magari.
    Sta’ tranquillo che ad un coglione come te l’alternativa al popshock non la vuole dare nessuno, stai benissimo lì 🙂

Rispondi a Marco Calò Cancella Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Click here to connect!