Lenz – De Fault (Autoprodotto, 2014) di Simone Vinci

Il DIY è tornato più in voga che mai. Lenz si inserisce con tutte le scarpe nella lista degli artisti che hanno deciso di intraprendere un progetto solista, completamente autofinanziato. Damiano Lanzi, in arte Lenz, è un cantautore di Sansepolcro al suo primo album, chiamato De Fault, prodotto e suonato con la collaborazione della percussionista Lidia Manzano, che, spesso, lo accompagna anche nei live. Gli anni 80 sono realmente tornati di moda? A giudicare da queste ultime uscite, dal ritorno al "casalingo", dalle uscite future e dalla prossima stagione cinematografica, pare proprio di sì. Lenz non si sottrae a…

Score

Concept
Artwork
Potenzialità

Conclusione : DIY

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artworks-000047710922-8hr08s-t500x500[1]Il DIY è tornato più in voga che mai. Lenz si inserisce con tutte le scarpe nella lista degli artisti che hanno deciso di intraprendere un progetto solista, completamente autofinanziato.

Damiano Lanzi, in arte Lenz, è un cantautore di Sansepolcro al suo primo album, chiamato De Fault, prodotto e suonato con la collaborazione della percussionista Lidia Manzano, che, spesso, lo accompagna anche nei live.

Gli anni 80 sono realmente tornati di moda? A giudicare da queste ultime uscite, dal ritorno al “casalingo”, dalle uscite future e dalla prossima stagione cinematografica, pare proprio di sì. Lenz non si sottrae a questa moda, ma non è di certo da biasimare per questo. Al contrario, è uno dei pochi progetti senza fronzoli, che ricreano perfettamente le atmosfere musicali del post-punk dei primi anni 80, con ispirazioni che affondano le proprie radici al rock dei primi anni 70, con punte di Glam Rock.

Sì perchè se il Punk fu una conseguenza del Rock dei primi anni 70, il Pust-punk, si schierò contro tutto e tutti, smembrando la forma rock, ripensando anche il concetto di musica stessa. Poi, un giorno, qualcuno si ruppe i coglioni di sentire ‘ste melodie atonali e di difficile ascolto e pensò bene di reinserire qua e là delle porzioni Rock, attingendo al barile senza fondo dei Velvet Underground, dei T-Rex di Marc Bolan e compagnia cantando.

Ecco, questo era un pezzo di storia della musica. Ma potrebbe servire benissimo per descrivere il concept dietro questo album. Con le dovute precauzioni e con i dovuti limiti. Un esercizio che ripercorre molte correnti del Post-punk.

E’ piacevole, questo De Fault. A volte Lenz si lascia prendere la mano, risultando troppo Lo-Fi, scendendo un po’ di livello, ma il resto è ok e rende l’ascolto quasi un Sarabanda della musica Post-punk, in cui il compito di chi ascolta, è quello di indovinare a quale corrente è ispirato il pezzo.

Così ti trovi lì e fai “Ah! ma questo mi ricorda i Tubway Army…” oppure “Sta canzone fa un sacco Industrial”. Spesso due volte nello stesso pezzo.1653870_454003401366456_1922715694_n[1]

Farnsworth-Munsell 100 è l’esempio, con sonorità Devo, accompagnate da un organo nel finale che ricorda di più il Rock Classico. Murder in a Small Town unisce la musica a contributi audio di repertorio di servizi sugli omicidi presi dai Telegiornali. Un bell’esercizio che ricorda i Wire. Così come la titletrack, De Fault, che affonda le mani nel primissimo Post-Punk. O The Salesman, il primo singolo estratto, che mi ha ricordato i primissimi Death in June.

Insomma questo disco, non so se volontariamente o meno, è ricco di citazioni, almeno per me. Spicca il fattore DIY, ma è tutto sommato un lavoro ben fatto. Anche se spesso l’uso del midi e alcune parti cantate, risultano un po’ troppo “dilettantistiche”.

Vedendo le foto dei live, mi piace anche lo stile “soldato- allegoria degli anni 40”, ispirato forse dai Laibach, che dimostra che è possibile avere uno stile “marziale”, senza risultare politicamente schierato. Ne da una parte, ne dall’altra.

C’è del buon materiale da cui partire. Probabilmente con un missaggio audio più accurato, sarebbe arrivato di più, ma non stiamo qui a cercare il pelo nell’uovo. Mi piace Lenz, mi piace De Fault, mi piace l’idea che c’è dietro, ammesso che io l’abbia capita davvero.

Da tenere d’occhio.

Tracklist:

1. Replays (from outer space)
2. Evp
3. Farnsworth-Munsell 100
4. Murder in a small town
5. High tide
6. De fault
7. The buses are on strike
8. The salesman
9. Calligraphy
10. Oily cape
11. Lash

 


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Simone Vinci

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