Maria Antonietta – Sassi (La Tempesta, 2014) di Stefano Capolongo

Arrivata al terzo lavoro in studio a distanza di due anni da 'Maria Antonietta' (Picicca, 2012), Letizia Cesarini (all'anagrafe) da alla luce 'Sassi', album che reca una copertina volutamente lo-fi. Da Maria Antonietta una svolta ce la aspettavamo. Si, una svolta. Ma davanti a che tipo di svolta ci troviamo? Innanzitutto nel sound che appare immediatamente più compatto e meno scollato, sebbene in alcuni passaggi venga meno la vena più punk che caratterizzava la giovane cantautrice pesarese. Il concept che ha mosso Sassi, poi, è il vero punto su cui soffermarsi. Sassi da togliere dalle scarpe e sassi da lanciare, arrivati ad un punto…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Svolta

Voto Utenti : 4.38 ( 2 voti)

maria_antonietta_sassi_cover_sentireascoltare-e1392890682719Arrivata al terzo lavoro in studio a distanza di due anni da ‘Maria Antonietta’ (Picicca, 2012), Letizia Cesarini (all’anagrafe) da alla luce ‘Sassi’, album che reca una copertina volutamente lo-fi. Da Maria Antonietta una svolta ce la aspettavamo. Si, una svolta. Ma davanti a che tipo di svolta ci troviamo? Innanzitutto nel sound che appare immediatamente più compatto e meno scollato, sebbene in alcuni passaggi venga meno la vena più punk che caratterizzava la giovane cantautrice pesarese.
Il concept che ha mosso Sassi, poi, è il vero punto su cui soffermarsi. Sassi da togliere dalle scarpe e sassi da lanciare, arrivati ad un punto della carriera in cui la svolta di cui parlavamo in apertura si rende ormai necessaria. La componente autobiografica è sempre il deus ex-machina dell’album e offre il fianco ad una Maria Antonietta forse più consapevole dei propri mezzi e delle proprie potenzialità. Intendiamoci, i fantasmi del passato sono sempre dietro l’angolo ma stavolta si possono affrontare con più carica e con maggiore decisione rispetto a prima. In musica ciò si traduce con un lieve abbassamento dei decibel (anche se ciò non vale per tutte le tracce) e non va assolutamente confuso con una eventuale perdita di argomentazioni, tutt’altro. La matrice di questo lavoro, non dimentichiamolo mai, è sempre il post punk e l’introspezione che talvolta incontriamo qui è la stessa di due anni fa ma espressa con un codice lievemente differente.
Ad avvalorare quanto detto finora ci pensano le tracce di Sassi. Abbracci ci mette subito di fronte al tema principale dell’album, sottolineato da citazioni bibliche (non nuove per la Cesarini) come “C’è un tempo per lanciare i sassi, un tempo per raccoglierli” e “C’è un tempo per astenersi dagli abbracci e un tempo per gli abbracci”. E’ arrivato un tempo nuovo ed è quello della consapevolezza di cui parlavamo poc’anzi: essa si è modellata negli anni in seguito ai pesanti colpi ricevuti. Le Ossa rotte in passato, quindi, sono la forza di oggi e danno vita ad un singolo spettacolare e funzionante. Sassi è anche un disco moderno perché sa combinare diverse atmosfere, sebbene tutte legate da un trait d’union comune: Giardino Comunale è uno ‘pseudo-rap’ (la definizione è dell’artista) liberatorio e (forse troppo) estremamente semplice. Decido per sempre e Diavolo sono quasi, per tornare al tema religioso, dei ‘credo’ che esprimono una certa direzione di vita intrapresa. Il mood è raccolto e rallentato quasi a voler concentrare l’attenzione tutta intorno al testo.
Avete mai visto i quadri di Mark Rothko? Ecco, la scia di colore che questo album lascia addosso potrebbe essere riassunta in un rettangolo dai contorni scuri, cupi e forti ma che all’interno divengono via via più chiari e a tinte pastello. Di fronte ad una tela apparentemente semplice del pittore statunitense si cela un vissuto ricco e tormentato: lo stesso si può dire di Sassi.
Magari non sarà riuscita nell’impresa di conquistare una fetta maggiore di pubblico rispetto al passato, ma a nostro avviso la bella pesarese sta mettendo la freccia per occupare la corsia di sorpasso. Se, come speriamo, l’obiettivo di un artista è quello di migliorarsi sempre e a trecentosessanta gradi possiamo affermare che Maria Antonietta è sulla strada giusta.
Un ultimo consiglio: andate a sentirla dal vivo e solo lì coglierete tutto il suo potenziale.

Tracklist

1. Galassie 
2. Abbracci 
3. Tra me e tutte le cose 
4. Giardino Comunale 
5. Ossa 
6. Ombra 
7. Decido per sempre 
8. Animali 
9. Diavolo 
10. Molto presto


Commenti

Stefano Capolongo

Click here to connect!