Choriachi – S.U.F.F.E.R. (or Set Us Free From Evil Rewards) (Red Sound Records, 2014) di Silvano Annibali

E' possibile condensare l'energia oscura dello sludge-metal e le deviazioni ipnotiche ed allucinatorie della psichedelia in una granitica e inossidabile matrice stoner-blues? La risposta è: si! Questo lavoro dei Choriachi non ci ha solamente convinto, ci ha entusiasmato! Giunta alla seconda prova discografica, la band bolognese è già riuscita ad imporsi come uno dei gruppi di punta della scena heavy stoner italiana. Sei tracce che coinvolgono, travolgono e trascinano l'ascoltatore in una serie di cavalcate talora poderose, talvolta violente, sempre estremamente e maledettamente ben strutturate, nonostante la loro apparente istintività. Marijuanaut (part1&2) è una galoppata di circa 10 minuti,…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Coriacei!

Voto Utenti : 4.95 ( 1 voti)

CopertinaE’ possibile condensare l’energia oscura dello sludge-metal e le deviazioni ipnotiche ed allucinatorie della psichedelia in una granitica e inossidabile matrice stoner-blues? La risposta è: si! Questo lavoro dei Choriachi non ci ha solamente convinto, ci ha entusiasmato! Giunta alla seconda prova discografica, la band bolognese è già riuscita ad imporsi come uno dei gruppi di punta della scena heavy stoner italiana. Sei tracce che coinvolgono, travolgono e trascinano l’ascoltatore in una serie di cavalcate talora poderose, talvolta violente, sempre estremamente e maledettamente ben strutturate, nonostante la loro apparente istintività.

Marijuanaut (part1&2) è una galoppata di circa 10 minuti, dichiarato omaggio agli Sleep di Dragonaut. L’incedere maestoso, il metal-blues corrosivo, e poi le incursioni improvvise della chitarra distorta, ma soprattutto le eccezionali doti vocali del frontman MPFM che spaziano dalle tonalità cupe e profonde alle esplosioni di scream incontrollato. Il culmine è raggiunto nell’ultimo tiratissimo minuto: rabbia sfrenata, ritmica incalzante e ben sostenuta, scream trasfigurati e assolo di chitarra notevole. Un giro di basso che anticipa un’apertura in perfetto stoner-blues, su cui viene sovrainciso un dialogo tratto dal film di Sergio Martino Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave, è la base su cui si sviluppa Our vice is a locked room, secondo concentrato di rabbia ed energia allo stato puro. Segue Red Capricorn: ritmica sostenutissima, sembrava impossibile superare l’adrenalina dei primi due pezzi ma si resta spiazzati… Rock senza freni né confini, Choriachi alla potenza ennesima! A questo punto si cambia registro con Young wolves & old mammothes, forse il pezzo da noi preferito dell’intero album, brano squilibrato, drogato, “psichedelirante”… 8 minuti di percorsi allucinati capaci di trasmettere all’ascoltatore un senso di sbandamento ed ebbrezza simile all’ubriachezza.

Ma non è finita qui, a chiudere ci attendono altre due lunghe e suggestive composizioni: Pentagruelion e Birkat Habayit. Il primo si apre con suoni ed atmosfere molto suggestive e poi, con il progressivo incedere di una ritmica quasi tribale e la chitarra che gioca su fraseggi tipicamente blues, raggiunge il suo zenith quando attacca il cantato, che stavolta ci sorprende perché è in italiano. Sonorità orientaleggianti e sitar invece per l’ultimo brano del disco, psichedelico, alienante, rovente, dove le eco vocali di MPFM sembrano risuonare in un dannato deserto polveroso. Gli assoli abrasivi e insinuanti della chitarra distorta di Drugo ( così si fa chiamare il chitarrista) concludono egregiamente il brano e l’intero lavoro.

Con MPFM alla voce, Drugo alle chitarre, Valzilla alla batteria e KSS al basso, i Coriachi con questo loro S.U.F.F.E.R. (or Set Us Free From Evil Rewards) ci hanno sorpreso positivamente e meritano assolutamente l’attenzione di chi vuole ascoltare rock di qualità, al di là dei generi.

Tracklist:

1. Marijuanaut (part1&2)
2. Our vice is a locked room
3. Red Capricorn
4. Young wolves & old mammothes
5. Pentagruelion
6. Birkat Habayit


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Silvano Annibali

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