Alt-J – This is all yours (Infectious, 2014) di Luca Scarfidi

this_is_all_yours_1Gli Alt-j hanno la straordinaria capacità di riversare il loro mondo in ogni brano. Un mondo etereo, immaginifico, sognatore, fatto di parole sussurrate e sospirate, il tutto filtrato da una costante armonizzazione vocale fra Joe (voce/chitarra) e Gus (voce/tastiere) che incanta. Se tutto ciò era apparso come una folle novità nel 2012 con l’album di debutto “An awesome wave” ora, con “This is all yours”, diventa una meravigliosa certezza. L’album si presenta come un vero e proprio viaggio scandito da alcuni passaggi fondamentali (Arrival in Nara, Nara e Leaving Nara) intelligentemente posti all’inizio e alla fine della tracklist. Non mancano i riferimenti al lavoro precedente, in particolare Bloodflood II che richiama attraverso il testo due suoi predecessori: Bloodflood e Fitzpleasure; se da un lato si avverte una certa autoreferenzialità e compiacenza è tuttavia innegabile notare il fascino di queste soluzioni, che non fanno altro che alimentare la sensazione di continuità con tutto ciò che è stato fatto in passato. L’album rivela la maturità raggiunta dal trio inglese: il brano di apertura –Intro– è un caleidoscopio musicale in cui si compenetrano diverse atmosfere che vanno dalla musica tradizionale centrafricana ad un alternative indie più classico. Seguono le sopracitate Arrival in Nara e Nara che, attraverso il sapiente uso di loop e sample preregistrati, trascinano l’ascoltatore in un vortice di emozioni che esplodono negli “hallelujah” finali. Si Alt-j, hallelujah, ci siete mancati! Il viaggio in Nara prosegue attraverso brani di grande gusto come Choice Kingdom e Hunger of the Pine (particolare l’utilizzo della voce campionata di Miley Cirus nel ritornello) fino all’ormai nota Bloodflood II. Nel suo tratto finale in vero, l’album rallenta, non per una mediocrità intrinseca dei brani, quanto per una stanchezza, tutta mentale, che subentra con l’ascolto di così tanti suoni e colori. Altro neo sicuramente il brano Left hand Free che soffre di una sorta di estraneità all’album: è un pezzo alternative indie fresco e vivace, ma che non trova posto all’interno di un mondo ricco di sfumature come “This is all yours”. Non era facile confermare la grandezza di “An awesome wave” e in effetti questo lavoro ne risulta inferiore per diversi aspetti. Ciononostante rimane un’opera raffinata, elegante e sublime. Di fatto una conferma di uno dei gruppi più innovativi degli ultimi anni.

Tracklist:
1. Intro
2. Arrival in Nara
3. Nara
4. Every Other Freckle
5. Left Hand Free
6. ❦ (Garden of England)
7. Choice Kingdom
8. Hunger Of The Pine
9. Warm Foothills
10. The Gospel of John Hurt
11. Pusher
12. Bloodflood pt.II
13. Leaving Nara


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Stefano Capolongo

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