Drink to Me – Bright White Light (42 Records, 2014) di Simone NoizeWave Vinci

Sembra passata una vita da quando, infilandomi nell'ormai defunto Mads di San Lorenzo, a Roma, sentii per la prima volta i Drink to Me. Ero lì per sentire nonricordochi, ero solo, e rimasi affascinato da 3 tizi ubriachi sul palco. Mi feci dire chi diamine fossero e tornai a gustarmelo tra il non folto pubblico. Erano folli e rumorosi. Di quella sera ricordo il momento dell'assolo di Insane: Marco e gli altri che suonano immobili ed impassibili, mentre un tizio del pubblico sale sul palco ed inizia ad urlare come un pazzo al microfono. Insane. Poco dopo, Marco si…

Score

Concept
Artwork
Potenzialità

Conclusione : Orecchiabile

Voto Utenti : 3.6 ( 3 voti)

10577145_10152377919477982_1301431621003323888_n[1]Sembra passata una vita da quando, infilandomi nell’ormai defunto Mads di San Lorenzo, a Roma, sentii per la prima volta i Drink to Me. Ero lì per sentire nonricordochi, ero solo, e rimasi affascinato da 3 tizi ubriachi sul palco. Mi feci dire chi diamine fossero e tornai a gustarmelo tra il non folto pubblico. Erano folli e rumorosi. Di quella sera ricordo il momento dell’assolo di Insane: Marco e gli altri che suonano immobili ed impassibili, mentre un tizio del pubblico sale sul palco ed inizia ad urlare come un pazzo al microfono. Insane. Poco dopo, Marco si appese al collo un pezzo di cartone con un cazzo disegnato sopra.

Oggi arriva Bright White Light. Qualcosa di diverso, più Pop, con uno spettro di suoni più ampio. Tutto è “più” di quello a cui eravate abituati: più Pop, più Psichedelico, più orecchiabile. Tutto è più. Ma più Pop e più Psichedelico non cozzano? Solitamente sì, ma come per i Flaming Lips, esistono le eccezioni. Quindi il “più” ci dovrebbe rallegrare, insomma. C’è “più tutto” rispetto a prima, il gruppo dovrebbe essere più completo, quindi, più maturo. Certo, lo è, ma questo disco ci lascia perplessi.

Quello che si evince fin dalla prima traccia, Endless Endless, è questo inseguimento alla perfezione ad ogni costo, la ricerca del suono preciso e perfetto. Conoscendoli fin dagli esordi, non riesco a farmelo andare bene. E’ come se avessero sacrificato, in un certo senso, la loro identità così impetuosa ed istintiva a favore di qualcosa di freddo e calcolato.

Bright White Light è davvero un bell’album, anche se non mi convince. Una voce in sottofondo, che sento solo io, si chiede dove sia il sangue, manca la vena di insanità mentale che ti faceva smettere di pensare e ti prendeva per la collottola. Manca l’empatia. Manca quello che ti fa alzare le mani e saltellare. Bright White Light è un bel disco, ma da sentire dal vivo tenendo le braccia conserte. Manca il pezzo paranoico canticchiabile, anche se Ecstatic ci si avvicina molto.10628150_10152497221767982_8365382000461454537_n[1]

Nonostante la bellezza dei suoni, questo Bright White Light rischia di rimanere l’ennesimo album con un triangolo (anche se in realtà è un quadrilatero perchè manca una porzione in basso a destra) colorato in copertina su fondo bianco. I colori che li contraddistinguevano sono entrati in un recinto triangolare e tutto il resto intorno è asettico, anonimo, senza venature. Pezzi come Wild, Bright e Secret sono l’esempio di come sembra che abbiano ingabbiato certe idee.

Si farebbe presto a dire “Era meglio il primo album”, ma la risposta altrettanto ovvia sarebbe “Allora ascolta il primo e non rompere le palle”. Il mio discorso è un altro. I Drink to Me non sono “gli amici che si sono imborghesiti”, ma quelli che si sono evoluti ed hanno intrapreso una strada ed un percorso musicale che evolve il loro passato.

Bright White Light rimane un album godibilissimo e pieno di idee, ma in una scala da Zero a Flaming Lips, si ferma a livello Orecchiabile.

 Tracklist:

1. Endless Endless
2. Bright
3. Wild
4. Twenty-Two
5. White
6. Secret
7. No Treasure
8. Treehouse
9. Light
10. Ecstatic


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Simone Vinci

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