Score
Artwork
Potenzialità
Concept
Conclusione : Fiacco
I The Fire sono un gruppo capitanato da Olly Riva, già frontman del gruppo ska core Shandon e produttore di diversi gruppi tra cui i Razophonic.
La band si forma nel 2005 grazie a Riva più l’intera formazione dei Madbones ed ha inciso già tre LP (Loverdrive del 2006, Abracadabra del 2009 e Supernova del 2012) e due Ep più quest’ultimo, Bittersweet, uscito lo scorso 30 settembre.
L’EP è formato da tre brani inediti e tre cover per un totale di una ventina di minuti di musica. Ottimo l’artwork, per ovvi motivi che non sto qui a specificare ma di cui potete rendevi conto da soli.
L’album inizia con la pomposa Bittersweet: pezzo hard-rock di vecchio stampo che concilia bene aggressività e melodia, il tutto ben coeso dalle tastiere di Lou Castagnaro.
Ma se già il brano di apertura rimanda alla mente l’hard-rock 80’s, con She’s the One si viene completamente catapultati nelle sonorità più pop degli anni dei Carrera, del mullet e degli yuppie col Porsche. Il pezzo purtroppo non è granché, vittima di arrangiamenti di chitarre e tastiere in stile glam-rock e di un ritornello orecchiabile ma un po’ troppo banale nel testo e nella melodia.
Lonely Hearts, è un brano che parla dei genitori del cantante Riva, il tema è sentito e lo si percepisce dall’ottima interpretazione. I The Fire sorprendono l’ascoltatore con questa ballad con accompagnamento elettronico che non stona rispetto allo stile della band ma che, anzi, ben si inserisce al contesto del pezzo dando prova delle buone capacità compositive del gruppo.
Il restante dei brani sono cover: Roxanne dei Police, Dr Rock dei Motorhead e la conclusiva Train in Vain dei Clash, quest’ultima inserita nel progetto di beneficenza Punk Goes Acoustic di Andrea Rock. Non molto riuscita la cover dei Motorhead: il pezzo è spogliato di tutte le ruvidità di Lemmy e soci, rendendolo fiacco e poco coinvolgente.
Bittersweet: dolceamaro, titolo che ben si adatta a questo EP. Dolce, perché denota una certa attenzione negli arrangiamenti e nei dettagli. Amaro perché, nonostante gli sforzi, i pezzi mancano di mordente e, vittima anche un po’ delle cover che sono il 50% dei pezzi, l’ EP non risulta omogeneo. In passato hanno dimostrato di poter fare di meglio, ci aspettiamo di più per i prossimi lavori.
Tracklist:
1. Bittersweet
2. Roxanne
3. She’s the one
4. Lonely Hearts
5. Dr Rock
6. Train in Vain