Vanz – The Destiny is Unwritten (Goodfellas, 2014) di Emanuele Genovese

I Vanz sono un gruppo toscano formato da Paolo Castriconi (voce e chitarra), Filippo Chiarello (chitarra), Alessandro Albertazzi (batteria), Ranieri Cecconi (basso). Hanno alle spalle tre album prodotti tra il 2005 e il 2012 ed hanno condiviso il palco con artisti importanti come: Verdena, Julie’s Haircut, Porno Riviste, Fastidios, Cut. Insomma un curriculum niente male! The Destiny is Unwritten è sicuramente l’album più complesso mai scritto dai Vanz. E’ un concept album a 360 gradi: non è solo una suite che racconta una storia con contenuti e riflessioni, ma è supportata dall’ artwork con ottime illustrazioni (Daniele Marotta, Samantha Passaniti)…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Ambizioso

Voto Utenti : 2.55 ( 2 voti)

cover vanzI Vanz sono un gruppo toscano formato da Paolo Castriconi (voce e chitarra), Filippo Chiarello (chitarra), Alessandro Albertazzi (batteria), Ranieri Cecconi (basso). Hanno alle spalle tre album prodotti tra il 2005 e il 2012 ed hanno condiviso il palco con artisti importanti come: Verdena, Julie’s Haircut, Porno Riviste, Fastidios, Cut. Insomma un curriculum niente male!

The Destiny is Unwritten è sicuramente l’album più complesso mai scritto dai Vanz. E’ un concept album a 360 gradi: non è solo una suite che racconta una storia con contenuti e riflessioni, ma è supportata dall’ artwork con ottime illustrazioni (Daniele Marotta, Samantha Passaniti) e dai i due booklet che contengono la trama del concept e i testi scritti da Paolo Castriconi. Tutto ciò ci riporta all’epoca d’ora dei concept in cui, oltre alla musica, anche la magia delle grafiche delle confezioni degli Lp aiutava l’ascoltatore ad essere catapultato nel mondo dell’opera e a capirne tutti i dettagli.

Il concept ruota attorno a JD, personaggio principale di questo viaggio. JD è un ragazzo irrequieto che non riesce ad accettare cosa è diventato il mondo di oggi: un mondo dominato dall’indifferenza, dall’arrivismo, dal completo culto del potere. Se sei potente sei qualcuno, altrimenti sei solo un essere insignificante da sfruttare. Diventare ciò che gli altri vogliono, non ciò a cui tu aspiri. La bramosia di potere che trasforma le persone in “Mostri” incapaci di provare compassione, di ascoltare le necessità altrui. Il mondo è governato dai  Mostri, burattinai che tramite i media e le forze dell’ordine controllano la società moderna e le impongono cosa essere, negando le libertà individuali di ognuno. L’unica arma che vede JD per la società moderna è la coscienza, ma il profondo lavaggio del cervello a cui tutti sono sottoposti giornalmente tramite media e social network, ha completamente deviato il senso comune rendendo le persone totalmente incapaci di trarre qualsiasi conclusione da sole. Ciò fa sprofondare JD in uno stato di frustrazione e rabbia che lo spingono a cercare qualcosa di puro e bello per cui lottare fino alla morte per ottenerlo. L’incontro con Sarah, ragazza dal passato difficile e misterioso, catapulterà JD in un viaggio psichedelico che darà stimoli nuovi, speranza e farà convogliare la sua rabbia genuina, che la società cerca di sopprimere in qualunque modo, in ribellione con l’intento di far riavere alle persone la libertà di pensiero e di essere ciò che desiderano senza alcun vincolo.

Musicalmente i Vanz ruotano attorno al punk rock. Facile trovare l’influenza dei gruppi classici come Clash e Ramones ma anche delle derivazioni più moderne del genere come i Blink 182. Ma ciò non deve portare a pensare che i Vanz non abbiano personalità o siano solo un bel collage, perché è il modo più distante di descrivere la band: c’è la tradizione è vero, ma ci sono anche le idee. I Vanz riescono a musicare una storia impegnata e interessante senza mai avere la percezione di essere al cospetto di brani riempitivi o totalmente dissociati dalla trama narrativa o musicale. I testi sono curati ed efficacemente suddivisi tra i vari momenti della storia, permettendo facilmente all’ascoltatore di seguire la complessa psiche di JD e facendogli comprendere le sue ossessioni, paure e la sua voglia di vita. La musica viaggia di pari passo con le emozioni dei testi, ma senza esserne rilegata a puro accompagnamento. Testo e musica sono due binari paralleli, che permettono al pubblico diversi livelli di ascolto: più approfondito e attento, per coglierne tutti i dettagli (e il booklet con la storia in tal senso aiuta), oppure concentrandosi solo sull’aspetto musicale. Ed anche in quest’ultimo caso i Vanz hanno fatto un lavoro encomiabile, in cui ritmo e melodia si fondono e susseguono senza soluzione di continuità. JD Bloody Night, con le sue accelerazioni e il ritornello accantivante, Are Will All Wild con basso e chitarra che ricordano molto da vicino i primi Arctic Monkeys, le splendide ritmiche di The Day Sarah Met JDNo One Here But Me (che regalano cinque minuti di adrenalina pura) e The Annihilation of Subliminal Desire (Fire), quest’ultimo sicuramente il brano con il testo più bello dell’album.

In The Destiny Unwritten ciò che colpisce di più è la totale sensazione di essere al cospetto di un’opera completa, dove parole, musica e immagini trovano il loro posto e forniscono all’ascoltatore tutti mezzi per comprendere JD e il suo mondo che purtroppo non è così lontano dal nostro.

Complimenti quindi ai Vanz che dimostrano doti di scrittura rilevanti e di avere le idee chiare su cosa ottenere, riuscendo a rendere molto piacevole e facilmente fruibile un’opera complessa.

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Tracklist:

  1. JD Bloody night
  2. Hangover Soundtrack
  3. People are unlistened
  4. Are we all wild
  5. Monster fed with indifference
  6. Not your turn
  7. Sarah the uptown girl
  8. The day Sarah met Jd
  9. No one here but me
  10. Wordless world
  11. Walk outside the way
  12. The annihilation of subliminal desire (fire)
  13. 237 to the moon


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Emanuele Genovese

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