Verdena – Endkadenz Vol. I (Universal, 2015) di Simone NoizeWave Vinci

i-Verdena-e-il-nuovo-album-Endkadenz-Vol--1[1]Quando ti prendi la briga di fare una recensione, è considerata buona norma ascoltare e riascoltare il disco, buttare giù due righe d’istinto, ponderarci riascoltandolo ecc.ecc… Invece mi giro e mi rigiro a fare le cose più assurde e abbandonate per pigrizia nei mesi passati, pur di non scrivere. Endkadenz Vol. I è un disco che è stato vissuto ancora prima che uscisse. Tutti in ansia, tutti a pregare, a cercare l’album o tracce di esso da qualunque contatto ne potesse essere in possesso. Per un gruppo musicale di questo genere, in un paese di musica di merda come l’Italia, è un evento, qualcosa che, a prescindere che ti piacciano i Verdena o meno, gli rende onore. Cosa dimostrata anche dall’aggiornamento “in diretta” delle pagine Wikipedia di gruppo e disco, che sembrano curate direttamente da ANSA.

C’è già chi fa a gara con altre persone su chi l’ha ascoltato più volte e webzine che per arrabattarsi le visualizzazioni dei fan scrivono cose talmente tanto vuote e leccaculistiche, da risultare ridicole.

I Verdena sono il gruppo rock (e sul genere potremmo aprire praterie di parentesi, ma bisogna semplificare) più atteso e desiderato. Anche perché è l’unico che è diventato maggiorenne senza diventare vecchio e senza “mettere la testa a posto”. Insomma, fa un po’ come cazzo gli pare. Poi da qui a dire che non giocano più a fare i Motorpsycho, ce ne passa.

Questo disco è il giusto continuo di Wow. Dove l’acerba e imprecisa psichedelia che aggiunge pianoforti lì dove non ci dovrebbero essere o chitarre che sembrano altre cose, è sostituita da un disordine consapevole. Non è nuovo, il suono, ma a contrario di tutto quello che è venuto prima, Wow incluso, hanno saputo gestirsi e pesare i suoni nelle giuste misure, per quanto, a volte, alcune cose sembrino state già abusate. Questo si nota già dal primo estratto, Un po’ Esageri, che ha la funzione di essere il menù di quello che si trova nel disco, nonché, una bella enciclopedia che contiene tutte le sonorità dei Verdena del passato. Si nota la “Chitarra dei Verdena”(poi vi spiego), le tastiere della fase 2004, la deriva grunge che diventa psichedelica. Tant’è che in molti ci hanno trovato Requiem, qualcuno ha citato Il Suicido del Samurai e quasi nessuno ha notato che dentro ci sono tutti i dischi dei Verdena del passato. Anche questo è sinonimo di maturità.131654470-f6bbb7d0-fdb8-42fa-859d-a06912c03959[1]

Wow, che considero un gran bell’album, aveva dei momenti vuoti, delle canzoni in cui non c’era nulla, perchè era stato tutto speso in un’altra traccia. Qui, invece, a costo di ripetersi, hanno saputo riempire ogni traccia con le giuste dosi e questo è un bene. Si alternano ballate come Diluvio, a pezzi più incontrollati come Rilievo e ritmi incalzanti come Derek. Troviamo anche molti più strumenti sintetici che, in un certo senso, segnano il cambio di passo definitivo rispetto a Requiem. Vivere di Conseguenza è un piccolo capolavoro che suona come se fosse stato scritto nella metà degli anni 80: pianoforte, chitarre aperte che si poggiano su una batteria incessante, ma allo stesso tempo non invasiva, che accompagna tastiere, fiati finti e altri suoni sintetici. Già dalla traccia successiva, Alieni fra di Noi, si torna alla “Chitarra dei Verdena”.

Endkadenz Vol. I segna la maturità stilistica dei Verdena, non a caso arrivata a 18 anni di carriera (si lo so che si sono formati nel 1995, ma il demotape che li ha fatti esplodere era del 1997). Ce ne sono voluti di anni per togliersi da dosso le camice di flanella di Kurt Cobain e per smettere di fare dischi tutti sullo stesso leitmotiv (il periodo 2001 -> 2010), ma finalmente non sono più quelli di una volta.

N.B.

“Chitarra dei Verdena”: Il suono delle chitarre, con i relativi effetti, che diventano tratto distintivo di un gruppo o un musicista. Vedi “La Chitarra di Canali”. Nel caso dei Verdena, si tratta di quel tipo di distorsione fuzz che è sempre la stessa dal 1995.

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Tracklist:

  1. Ho una fissa
  2. Puzzle
  3. Un po’ Esageri
  4. Sci desertico
  5. Nevischio
  6. Rilievo
  7. Diluvio
  8. Derek
  9. Vivere di conseguenza
  10. Alieni fra di noi
  11. Contro la ragione
  12. Inno del perdersi
  13. Funeralus


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Simone Vinci

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