Sette per quattro #6: Umberto Maria Giardini, Koza Noztra, Story of jade, Santo Barbaro

PROTESTANTESIMA_COVERUmberto Maria Giardini – Protestantesima (La Tempesta, 2015) di Silvano Annibali

Eclettico, ispirato, vero interprete della modernità intesa come espressione del mondo contemporaneo, Umberto Maria Giardini ribadisce la sua reale autonomia e libertà espressiva, come dovrebbe essere per ogni artista autenticamente indie. Solo il tempo ci permetterà di collocare al giusto livello questo nuovo album rispetto al resto della sua produzione (anche del periodo Moltheni), ma è indubbiamente un disco che risplende di luce propria.

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COPERTINAKoza Noztra – Sancta delicta 1 (Autoprod., 2015) di Stefano Capolongo

I Koza Noztra tornano e non cambiano registro. Tra censure e critiche arriva un nuovo lavoro che colpisce come un diretto in pieno volto e lascia il sapore di piombo in bocca. Sancta Delicta è una cruda presa di coscienza sulla innata crudeltà umana. Con un sound che viaggia tra i primi succosissimi Litfiba e il Bologna Violenta di Uno Bianca, la band può camminare a testa altissima.

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storyStory of jade – Loony bin (Black tears/Masterpiece, 2015) di Stefano Capolongo

Precipitare nel gorgo di questa band toscana è estremamente facile. Chi infatti non ha mai sperimentato paura, angoscia e un po’ di pazzia? Arrivati al terzo lavoro, questi alfieri del thrash riescono a declinare egregiamente in undici tracce tecnica e contenuto, grind e sludge e addirittura Gerre dei Tankard con Aiazzi dei Litfiba. Una sola raccomandazione: una volta schiacciato play assicuratevi di non avere armi a portata di mano.

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Santo BarbaroSanto Barbaro – Geografia di un corpo (diNotte Records, 2014) di Silvano Annibali

Si allarga a ben 9 elementi la formazione di questa band romagnola giunta alla quarta fatica discografica. Geografia di un corpo è un disco tanto irruento, impulsivo e dirompente quanto cupo, ipnotico, sedativo… Libertà espressiva garantita dalla gamma di contaminazioni tra generi e stili e dalla compresenza di suoni acustici ed elettronici. Corpo non menti, Lacrime di androide e Pavlov le punte di diamante tra le 11 tracce. Scientemente imperfetto.


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Stefano Capolongo

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