I 124c41+ (one to foresee for one another) sono una band postmetal/screamo/noise di Terni. Il loro primo ep (senza nome) è un trittico monolitico: Tagma I-II-III. Atmosfere sigurrossiane si intrecciano con sezioni ambient sature di suono e distorsione che mai mancano di essere melodicamente brillanti. Ciò che più colpisce, oltre ai testi di toccante profondità, sono le dinamiche e gli equilibri fra i volumi: non è raro infatti addentrarsi in sezioni noise dal volume dirompente che, dopo pochi secondi, scemano in frangenti di quasi totale silenzio in cui si percepisce appena un pianoforte che culla, prima della sferzata seguente. Una tempesta di suoni, un temporale primaverile, un capolavoro troppo breve, troppo intenso.
‘Come viandanti su di un mare di nebbia, di vedetta, diveniamo l’occhio del mondo. Reinventando noi stessi per reinventare gli atlanti.’
Ciao ragazzi, sentitissimi complimenti per il vostro primo ep: un sound maturo e dei testi decisamente interessanti. Partiamo da questi ultimi: cosa c’è dietro parole come quelle di Tagma II? Cosa vi ha ispirato?
La composizione delle liriche, a livello concettuale, segue di pari passo il concetto di ascendenza e decadenza della trama melodica.
La vostra è una musica dirompente: muri di suono che poco hanno a che spartire con la musica più popolare (dal pop, all’indie, all’alternative). Come mai questa scelta? La confinereste a semplice gusto personale o ha un significato più profondo?
Le scelte da noi prese non son altro che la derivazione di quelle che sono le nostre opinioni.
Nella dimensione della musica live, qual è il vostro obiettivo? Cosa volete trasmettere con il vostro show? Insomma, chi viene a vedervi, cosa deve aspettarsi da voi? In chiusura regalateci un saluto!
Cerchiamo quanto più fedelmente possibile di esprimere ciò che ci ha spinti alla realizzazione dei brani, mantenendo uno degli elementi fondamentali, l’empatia. Un saluto, a presto.