I Valuna sono una delle band più attive nel panorama post rock italiano. Recentemente ci hanno conquistato con il loro primo album ‘Non piove ma è come se’. Abbiamo scambiato due parole con loro, cosi, giusto per infliltrarci nei loro più intimi segreti.
Ciao ragazzi,si comincia sempre con le domande banali e si spera in risposte che non lo siano cosi altrettanto sfacciatamente. Come mai questo nome? Cosa significa?
Lorenzo: Ti parlo di più di qualche anno fa. Volevamo scegliere un nome ma non ci eravamo mai messi cosi’ a tavolino a fare proposte. Era un giorno d’inverno come tanti, in sala prove, e dopo parecchio che suonavamo, a volte ci lasciamo andare a lunghe improvvisazioni, abbiamo raggiunto uno stato di evasione, mi sentivo quasi senza forma, fatto solo di fluidi sonori. Ci siamo fermati, uno di noi ha pronunciato ‘Valuna’, non ci furono altre discussioni o proposte, piacque a tutti. A distanza di tempo ci rendiamo conto che ci calza a pennello, non ha un significato preciso ma è evocativo e suona bene.
Voi siete un gruppo che si può definire senz’ombra di dubbio -Post Rock-. Qual è stato il percorso che vi ha portato a questo genere? Cosa significa per voi?
Giuseppe: Non partiamo e non siamo partiti dall’idea di suonare post rock. Cerchiamo di fare canzoni nel senso stretto del termine e le suoniamo con il suono che abbiamo in testa, inserirci all’interno di un genere preciso non è assolutamente nelle nostre prerogative, anzi credo sia controproducente per una band: si rischia di essere fraintesi e di non venir capiti. Il fatto di inserire i gruppi e la musica dentro sistemi precostituiti ci dà un senso di sicurezza, un filtro che ci fa apparire tutto più familiare, catalogabile, ma che allo stesso tempo non permette di apprezzare un gruppo o un disco per la sua unicità, su questi temi si potrebbe parlare a lungo. Poi ovviamente ognuno ha le sue influenze, anche ampie, sicuramente band che ci accomunano sono inserite dalla critica in questo filone, band dalle quali è difficile non essere colpiti e trarre ispirazione se sei un quartetto chitarre basso e batteria, non solo per la musica ma per tutto l’approccio che hanno ad essa, l’uso della strumentazione, l’attitudine diy (Do It Yourself, ndr) nel loro percorso, il modo di produrre i loro dischi.
Non piove ma è come se, vostro primo album, ha ottenuto ottimi feedback. Cosa c’è dietro questo album? Quali sono state le influenze maggiori nel percorso di composizione?
Mauro: C’è innanzitutto una band che ha sempre fatto musica per come è realmente, senza filtri, senza pretese se non quella di stare insieme, credo che gli ottimi feedback, come dici, siano dovuti anche a questo, o meglio, ne siano una conseguenza. Dietro le canzoni c’è un periodo di circa due anni in cui le ho scritte, principalmente, con l’acustica di mio fratello, lo stesso i testi che sono venuti insieme, due anni di dischi, libri, ricordi, persone, a tratti non facili, dentro c’è un bel po’ di me. Arrangiarle, suonarle insieme ha ovviamente dato un impatto decisivo e fondamentale al disco, alla sua forma, in cui ognuno di noi ha messo tanto impegno, e non solo. Anche per questo abbiamo optato per il live recording, per scattarci una foto di come eravamo li’, insieme a suonare in una stanza. Mi auguro che chiunque ascolti il nostro disco ci immagini cosi’.
L’aspetto -live show- è imprescindibile per una band che vuole imporsi, indipendentemente dal genere. Cosa cercate di trasmettere? Cosa si può trovare ad un live dei Valuna che non si possa trovare già nel cd?
Gabriele: Certo, il live è fondamentale per qualsiasi band, aldilà della voglia di imporsi o meno, ed è bello che le persone vengano ai tuoi concerti o ascoltino il tuo disco, ma non è una gara e non si vince niente. Il bello della nostra musica, ma anche dei testi, è che ha un forte potere evocativo, quello che trasmettiamo sono emozioni si, ma ognuno ci arriva in modo diverso. E questo nel live viene amplificato: non portiamo l’ascoltatore da nessuna parte, non gli raccontiamo una storia, ognuno ha la sua ed ogni volta è diversa, come lo è ogni volta un concerto dal vivo, mentre suoni sei tu in quel momento a farlo, in un momento che è unico per te ed i presenti in sala. Poi sul palco ci divertiamo un sacco, a volte con il pubblico si creano legami fortissimi, quando succede è molto molto bello. Suonare dal vivo è straordinario.
In chiusura una domanda meno banale, più divertente. Come vi vedete fra 15 anni? I Valuna esisteranno? Insomma, i vostri progetti in un futuro medio lungo (ma anche breve se volete). Infine un saluto!
Valuna: La musica è una parte della nostra vita quindi, fin quando si potrà, suoneremo insieme. Tra 15 anni ci vediamo un po’ più vintage, magari su qualche bel palco di un festival! Per i progetti a breve/lungo termini sicuramente di far uscire un nuovo disco, ma ci prendiamo tutto il tempo. Un salutone a tutti!
I Valuna saranno di scena il 21 Novembre all’Init di Roma in occasione del secondo appuntamento con la rassegna POST ROMA, di cui Relics-Controsuoni è partner ufficiale. Il concerto vedrà sul palco anche la celebre band post metal ORNAMENTS. Apertura porte. ore 21.30