Viva Lion – Mi casa es tu casa (INRI, 2015) di Stefano Capolongo

Si, non posso nasconderlo, le citazioni mi piacciono da morire. Amo quelle delle canzoni nei film, o quelle delle canzoni nei racconti o quelle dei film nelle canzoni. Proprio su una di queste mi sono bloccato ascoltando Mi casa es tu casa, il nuovo album dei Viva Lion. Il pezzo in questione si chiama Christmas came early this year ed è il nodo gordiano dell’album. La lunga citazione che lo identifica è tratta dal sermone di un pastore dell’Arkansas sul profeta Daniele. Non è un caso che si trovi esattamente a metà dell’album e non è un caso che…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Corsa all'oro

Voto Utenti : 4.55 ( 1 voti)

Cover-Definitiva-digitale-MCETC-1440Si, non posso nasconderlo, le citazioni mi piacciono da morire. Amo quelle delle canzoni nei film, o quelle delle canzoni nei racconti o quelle dei film nelle canzoni. Proprio su una di queste mi sono bloccato ascoltando Mi casa es tu casa, il nuovo album dei Viva Lion. Il pezzo in questione si chiama Christmas came early this year ed è il nodo gordiano dell’album. La lunga citazione che lo identifica è tratta dal sermone di un pastore dell’Arkansas sul profeta Daniele. Non è un caso che si trovi esattamente a metà dell’album e non è un caso che ci racconti delle invidie e della malvagità umana, sciogliendosi in una frase importantissima: “peace is not about a place, it is about a person”. Con questa presa di coscienza diviene possibile apprezzare la profondità di quest’album.  A partire dalla Stevensiana (Sufjan) Bienvenido en mi casa, imbevuto di spiritismo americano alla quale fa eco Hope in the hill, speranza, resistenza, riconciliazione in mezzo a tanto folk scorrono lievi  e ci cullano a bordo di una vecchia station wagon lungo le routes degli Stati Uniti.

L’impianto sonoro che sostiene la poetica dei Viva Lion è semplice e diretto: chitarre e voce e qualche percussione di tanto in tanto. Nella vita le difficoltà possono essere molte ma può bastare poco per affrontarle e superarle, una ninnananna country come Goodmorning, Goodnight o la straniante Safe night (ft. Sadside Project) sono le giuste ricette per deporre le armi con serenità prima della prossima battaglia.

E’ bello vedere come il viaggio abbia accresciuto il bagaglio culturale e musicale di Cardinale e Lo Forti, il southern rock scorre nelle loro vene come l’oro in quelle dei cercatori californiani dell’Ottocento e Alumni è lì a dimostrarcelo con il suo sound sporco e polveroso. Non solo cercatori d’oro sdentati nell’immaginario dei Viva Lion, ma anche echi Beatlesiani (Oh Bummer) e indie-folk (Castles).

INRI, una delle etichette più interessanti e perspicaci del panorama indie italiano fa ancora una volta centro con i Viva Lion, duo romano dall’animo americano già pronti al grande salto.
Non lasciamoci abbattere, viva il leone!

Tracklist:
1.
Bienvenido en mi casa
2. Hope in the hill
3. Safe night
4. Alumni
5. Castles
6. Christmas came early this year
7. Off chest
8. The trill
9. Legacy costs
10. Goodmorning, goodnight
11. Oh, Bummer!


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Stefano Capolongo

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