Kayseren – Il Gioco Di Regina (Autoproduzione, 2015) di Fabio Lanciotti
Lâesordio dei Kayseren è una piacevole sorpresa. Nei quattro brani proposti nellâep Il Gioco di Regina si avverte il bisogno di scrivere brani: lâurgenza creativa di trasformare in note e versi emozioni ed inquietudini. Ma i tre ragazzi romagnoli non sono solo pancia: nel loro approccio câè anche tanta attenzione allâestetica, alla cura maniacale del particolare. Da questa miscela escono brani fruibili, perfettamente costruiti e arrangiati, ma mai scontati nel loro esito, mai banali nella soluzione. Anche il concept generale dellâEp, ispirato alle vicende di Alice Nel Paese Delle Meraviglie, pur essendo argomento giĂ ampiamente sfruttato nella storia del Rock, viene qui trattato con molta…
ARTWORK
CONCEPT
POTENZIALITA'
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Lâesordio dei
Kayseren è una piacevole sorpresa. Nei quattro brani proposti nellâepÂ
Il Gioco di Regina si avverte il bisogno di scrivere brani: lâurgenza creativa di trasformare in note e versi emozioni ed inquietudini. Ma i tre ragazzi romagnoli non sono solo pancia: nel loro approccio câè anche tanta attenzione allâestetica, alla cura maniacale del particolare. Da questa miscela escono brani fruibili, perfettamente costruiti e arrangiati, ma mai scontati nel loro esito, mai banali nella soluzione. Anche il concept generale dellâEp, ispirato alle vicende di Alice Nel Paese Delle Meraviglie, pur essendo argomento giĂ ampiamente sfruttato nella storia del Rock, viene qui trattato con molta intelligenza e sensibilitĂ autoriale.
Il Gioco Di Regina è stato magistralmente prodotto da Enrico Zavalloni il quale ha regalato anche uno splendido Fender Rhodes alla raffinata Alice, ghost track, conclusione di un disco che, nonostante sia immediato, ha la forza di crescere con gli ascolti!
Lâiniziale Nella Tana Del Bianconiglio ha un ritornello che si stampa subito in testa per non uscirne piĂš; la title track, e LâOra del Tè invece presentano un assortimento di riff chitarristici pregevoli, sempre sorretti da un lavoro ritmico di notevole gusto e intelligenza. La chitarra e la voce di Filippo Filippini sono piene di gusto e tecnica: le linee vocali sono assolutamente interessanti e ben costruite. Di classe anche il lavoro complessivo dellâartwork (curato da Humpty Dumpty III) e i riferimenti colti che sottendono tutta lâestetica della band, a partire dalla scelta del nome (Kayseren, dallâaustriaco kayserin, imperatrice).
Una band che merita tutto il meglio: i Kayseren sono una piacevole sorpresa (cit).
Tracklist:
1. Nella tana del Bianconiglio
2. Il gioco di Regina
3. Lâora del te/Alice
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