DUAL LIVE DUEL! Report Operation: Mindcrime @Traffic Club, Roma( di Fab Ippoliti, foto Andrea Cavallini)

“DUE LIVE DI DUE BAND DIVERSAMENTE IDENTICHE A CONFRONTO! PROVALO, TI PIACERA’!!”

-Fab Ippoliti-

JP8_1062Lo split occorso nei Queensryche 4 anni fa è un evento abbastanza raro in band di un certo rilievo. Rilievo conseguito dai Queensryche colla ballatona Silent Lucidity contenuta nell’album Empire del 1991 che decretò il successo dei ragazzi di Seattle pur senza appartenere alla corrente grunge, ferocemente in voga all’epoca.
Vi ho parlato della situazione nella review del disco omonimo del 2013, l’ondata di polemiche si è raffreddata e sono usciti altri lavori dalle due parti. mr Geoff Tate si è dimostrato lievemente più prolifico, evenienza imputabile al fatto che probabilmente le canzoni sui suoi dischi non sono proprio esclusivamente farina del suo sacco (molti compositori, anche esterni alla band)? Fatto è che la qualità dei lavori del suddetto mi è parsa a malapena sufficiente e l’attrattiva bassa. I Queensryche “originali” hanno tirato fuori due dischi, di cui SICURAMENTE AVRETE LETTO  LA RECENSIONE DEL PRIMO, VERO? (il secondo è in lavorazione… Mixed feelings…).
Ma entriamo nel vivo di questa specie di LIVE DUEL!

Torniamo qualche mese indietro con una review del concerto dei Queensryche che si è tenuto al Crossroads Live Club il 24 Luglio… Ovviamente il vostro pennivendolo era lì (col mantra “Stanno a 100 km da casa ma quando passano più/Stanno a 100 km da casa quando capita più” in mente fisso). Previo un disastro organizzativo di proporzioni titaniche, che non mi dilungherò a narrarvi (vi basterà sapere che la data – prevista inizialmente al Pala Atlantico che è situato a Roma Sud/EUR – è stata spostata improvvisamente in un locale verso Bracciano, a circa 100 km in linea d’aria di distanza, con un preavviso biecamente minimo), la serata che era stata concepita come un mini festival di 4 gruppi con matrice metal/progressive si rivelò tutto sommato piacevole. Il locale era discretamente pieno nonostante gli avvenimenti… Ma andiamo al sodo:

QUEENSRYCHE LIVE/IBRIDOMA/HEADLESS @

CROSSROADS LIVE CLUB, ROME – JULY 24, 2015

Ero personalmente molto curioso-misto-emozionato per questo evento che per me era un Evento… Delle band che seguo e adoro pochissime fanno tappa in Italia e ancora di meno a Roma. Quindi che fai: “stanno a 100 km etc etc”. Il compatto e relativamente numeroso squadrone di affezionatissimi fan, f*ttutamente die-hard che la metà basta, era pronto ad assistere alla prima data romana (please guys come back…) di una band storica col personale pesantemente rinnovato. I report che leggevo in giro per internet e i video trovati su youtube mi trasmettevano sensazioni abbastanza altalenanti: Todd La Torre ha due polmoni che potrebbe farci andare un vascello pirata del ‘700 e due corde vocali con cui potrebbe ridurre in polvere due noci col guscio senza masticarle nemmeno, ma sembrava sporadicamente non azzeccare alcune prestazioni mentre altre sere era in formissima, la data romana lo ha visto porre rimedio a queste oscillazioni seguendo una scaletta intelligente che gli ha permesso di riscaldare a dovere la voce con pezzi classici dei primi dischi per poi iniziare a spingere come una turbina (i pezzi erano ordinati in maniera che ricalcava molto le storiche scalette del Geoff che fu). Chi conosce la band sa che riprodurre i pezzi in sede live non è affatto una passeggiata SPECIALMENTE per la voce: a prescindere dalle ottave che Geoff Tate possedeva, l’espressività, l’intensità e l’impatto delle sue vocals restano una vera sfida per chiunque abbia l’intento di cimentarsi. Todd si è dimostrato capace in maniera assoluta e qualitativamente altissima di mantenere una prestazione fulgida e di non dimostrare nessuna fatica durante una serata con canzoni che richiedono una perizia decisamente gravosa, con una resa impressionantemente prossima all’originale, con un mio unico piccolo appunto personale sull’utilizzo del vibrato sulla u qui e lì che non è che va un po’ a ledere l’epicità del momento.
Spendo quattro parole anche per la tenuta del palco, quattro anche perché effettivamente ho assistito ad uno spettacolo un po’ limitato: di certo il contatto col pubblico è buono e tenuto in maniera molto “alla mano” – Todd non si è tirato mai indietro nell’elargire high fives e fistbumps (anche a costo quasi di cadere dal palco in un’occasione!), ma nel complesso la band ha presentato un concerto un po’ chirurgico quasi a livello dello snocciolare i pezzi in chiave di eccellente cover band.
Una cosa che veramente mi ha impressionato è un vocalizzo durante il ritornello di NM156 che mr La Torre ha azzeccato in maniera quasi INCREDIBILE.
Buonissimo concerto, emozioni – in tutta onestà di fan affamato – limitate ma ottima serata di ottima musica e buon  segnale di risurrezione.

Ed ora back to the present, con il report effettivo per cui andava fatto tutto ‘sto popo’ di preambolo!

OPERATION MINDCRIME/I.C.O.N./LOST REFLECTION/FIRE AND WATER

LIVE @ TRAFFIC CLUB, ROME – DEC 03, 2015

Si parte alle 21 spaccate con una sala semivuota ma con un fantastico duo acustico irlandese Fire And Water che formato da un chitarrista ed una sassofonista hanno davvero saputo tenere l’attenzione proponendo un azzeccato mix di cover di pezzi rock famosi [Led Zeppelin, Rory Gallagher etc] e pezzi propri… A me sono piaciuti tantissimo! Le luci della ribalta sono poi toccate ai Lost Reflection, che avevo avuto modo di vedere già dal vivo in qualche occasione. I ragazzi romani propongono un melange heavy metal in chiave eighties che ho avuto modo di osservare non effettua molta presa sul pubblico (il fronte palco si è svuotato un po’)… Mi verrebbe di consigliare loro di concepire pezzi che tendano a poggiarsi meno su cliché, parti strumentali/compositive e arrangiamenti meno sentiti per tentare di sviluppare una personalità più netta, marcata… Ho capito che “too much is never enough” ma insomma, guys.
Tempo di realizzare che non saprò mai cosa si cela dietro l’acronimo I CI O ENNE che l’atmosfera si scalda – il contatto umano dovuto all’aumentare dell’audience a fronte di un ambiente chiuso, SAPETE… – ed ecco lì che sulla celebre intro di I Remember Now salgono sul palco gli OPERATION: MINDCRIME.
OPERATION: MINDCRIME è il nome che mr Tate ha scelto una volta divorziato dalla band di cui sopra, dalla quale ha ottenuto dopo una battaglia legale durata un paio d’anni l’esclusiva di riprodurre dal vivo il disco OPERATION: MINDCRIME del 1988 che tanto lustro conferì ai Queensryche all’epoca.
Quindi indovinate un po’ cosa hanno proposto gli Operation: Mindicrime per intero ieri sera? [spoiler alert: OPERATION: MINDCRIME PER INTERO] L’ex singer dei Queensryche si presenta a fronteggiare una band decisamente più compatta e interessante dei cosiddetti defunti “Queensryche featuring Geoff Tate” (ok è un casino: andatevi a rileggere la recensione per capirci di più) con John Moyer al basso, Randy Gane alle tastiere, Kelly Grey e Scott Moughton alle chitarre e la legenda vivente Simon Wright (con AC/DC e Ronnie James Dio sul resumè, come lo potreste definire se non così?) alla batteria: una lineup decisamente affiatata e in grado di offrire uno show molto valido, con i vari strumentisti molto attivi qui e lì per il palco specialmente John Moyer che dà una prestazione veramente godibile: il ragazzo è proprio simpatico e sa come tenere la scena!
Per quanto riguarda mr. Tate andiamo a fare una piccola nota: sebbene alla fine si porti i suoi 56 anni abbastanza bene il passato non è stato gentile colla sua voce, che oramai da più di 15 anni non ha riesce a raggiungere più i picchi delle prime fasi della carriera… Di certo Geoff ha stoffa dell’artista ed entertainer in quantità enormi ed è intriso di mestiere fino al midollo, e ovvia brillantemente al problema fisiologico naturale con un’intelligente e intellegibile rivisitazione delle parti vocali più estreme con dei riarrangiamenti che riescono ad evocare in maniera assolutamente adeguata e affascinante lo spirito delle canzoni in questione.
La riproposizione dei pezzi quindi è molto sentita, vibrante e trasmette quel quid che eleva gli O:M da cover band a quasi i livelli della band originaria. Dico quasi perché nel complesso purtroppo, per quanto Simon Wright sia assolutamente in gamba, si è percepita una netta mancanza di dinamicità in alcune parti di batteria che sono un distinto trademark di Scott Rockenfield, e gli assoli di Kelly “Oven Mitts” Grey nonostante sia un bel po’ di tempo che li suoni non sono veramente fluidi all’altezza delle canzoni originali… Non va, non è mai andato e non credo sarà mai adeguato ad eseguire quelle note, ma questo è un giudizio universalmente riconosciuto, non ho scoperto l’acqua calda ieri sera. Non sarà di certo un  caso l’abbiano soprannominato “guantoni da forno” no?
Però mr Tate era lì. Intrattenitore, tendenze attoriali, buon esecutore, magnetico, singer con ancora un notevole spessore… Insomma: lo spettacolo c’è stato, ed il livello di entertainment è risultato veramente alto.

Ed ora chiudiamo il LIVE DUEL con il giudizio: chi è più forte, Hulk o la Cosa?
SECONDO ME si possono definire le band su due linee parallele, che vanno nella stessa direzione senza mai incontrarsi. Una ha un vocalist tosto come il metallo ma forse ancora un po’ troppo automa e riproduce le canzoni in maniera adeguata, l’altra ha un vocalist che riesce ad evocare con tanto di mestiere sensazioni ed emozioni, entrambi suonano gli stessi pezzi. Punti deboli? I Queensryche sono un po’ troppo freddi nel riproporre i pezzi, mentre gli Operation: Mindcrime non hanno un livello di adeguatezza adatto a rendere al 100% le sfumature tra le più interessanti del lato strumentale delle composizioni, ma hanno la voce che è stata per decenni uno tra gli elementi più riconoscibili dell’intero panorama rock e che riesce ancora a dare delle prove dal vivo assolutamente valide. E VOI DA CHE PARTE STATE? [Che ora pare stia tanto tornando di moda la Civil War, signora mia]


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Fabio Ippoliti

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