Nuotando controcorrente con i Riserva Moac – di Raffaele Battilomo

“La Riserva Moac è una band senza frontiere, che fa della sintesi di suoni, parole e ritmi del mondo una profezia musicale[…]”. Abbiamo ascoltato il loro disco, Babilonia, e abbiamo deciso di farci quattro chiacchiere per presentarveli.

12356852_987241644681225_571317260958764454_oCiao ragazzi!!! Ma quanti siete? Parlateci di voi! Beh, se devi andare controcorrente ci devi andare in tanti! In un tempo di tagli drastici per tutti, nella Riserva Moac andiamo sempre in direzione ostinata e contraria…e da sette elementi si passa a nove, uno più esagitato dell’altro! Nove scalmanati, musicisti sia per professione sia, soprattutto, per passione. Nove identità che si incontrano e scontrano, creando una vera e propria baraonda musicale, che in Babilonia proviamo ad esprimere al massimo.

Nei vostri lavori si sentono generi musicali che si mischiano armoniosamente tra di loro e, sicuramente, riunire le idee di tutti è molto difficile. E’ per questo che vi definite una band “senza frontiere”? Le frontiere e i muri ci innervosiscono. E voi non volete vederci nervosi, vero? No, vabbè, crediamo che la musica abbatta le distanze, sia capace di avvicinare le persone e di sfatare i miti del diverso pericoloso o del: “tutta colpa dello straniero delinquente” con cui il Potere ci assoggetta e ci rende ogni giorno meno umani. La musica è un antidoto alla barbarie, quando non mira a distrarci (pop). Ogni popolo resiste a suon di musica. Ecco perché da sempre proviamo a mischiare i generi e le culture, pur avendo sempre bene in mente da dove viene ogni suono, ritmo, linguaggio. Glocal, in una parola. Non è sempre facile, fare sintesi di nove anime e nove visuali differenti a volte è molto faticoso. Ma sono fatiche che ci rendono felici.

Sono passati più di due mesi dall’uscita di Babilonia, vostro nuovo album. Tirando le somme, com’è stato accolto? Se ne sta parlando abbastanza bene. Chi lo ha ascoltato ha notato che c’è parecchio di nuovo nei 10 pezzi, nello spirito e nelle aperture di Babilonia. Ma allo stesso tempo riconosce che è pur sempre la Riserva Moac che sta suonando. E che, forse questo è il momento in cui siamo più vivi ed eccitati che mai!

11223319_948300221908701_3595603397011323848_oChi non ha ancora ascoltato il vostro disco cosa dovrebbe aspettarsi? Il sound è molto diverso rispetto al passato, meno folk e più internazionale. La contaminazione di generi qui ha raggiunto il suo apice: balkan, rock, sperimentazioni rap ed elettroniche, samba, reggae e….altro? Qualche vecchio riservista forse resterà spiazzato, ma il tiro e l’energia sono quelli di sempre. E’ un disco collettivo, con numerosi feat. Italiani ed internazionali. Questo più degli altri è stato un completo lavoro di squadra.

Domanda di rito, se aveste la possibilità di indossare delle scarpette ( certo, per voi bisognerebbe svaligiare un negozio ) e correre forte e lontano, dove arrivereste?Certo, e poi quando hai svaligiato il negozio ti accorgi di aver rubato i numeri sbagliati 😀 Comunque, permetteteci di fare i romantici sognatori: sicuramente vorremmo arrivare in quei posti dove le scarpe puoi toglierle e puoi camminare scalzo, libero e rilassato, senza più il peso dell’odio e dell’indifferenza. E se non hai lavato i piedi….chissenefrega!

Nei live vi esprimete al massimo. Dove possiamo trovarvi? Ci vediamo nei peggiori bar di Babilonia. A parte gli scherzi, stiamo lavorando ad un tour che coinvolga Italia ed Europa, Germania specialmente, in egual misura. Saremo ovunque ci sia il desiderio di ascoltare i nostri nuovi pezzi e di condividere sudore e calore umano. Che sia club, festival, piazza o cantina…in ogni caso sul web e sulla fan page ufficiale potrete trovare, alla bisogna,  tutte le info.

Non ci resta che cercarli in giro per Babilonia… sicuramente, non sarà difficile notarli.


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Raffaele Battilomo

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