Alcest – Kodama (Prophecy Productions, 2016) di Francesco Sermarini

alcestkodamaSe il precedente disco della saga degli Alcest, Shelter, rappresentava un momento di luce, dove le sonorità black venivano praticamente completamente abbandonate per dare maggiore spazio allo shoegaze, questo Kodama è un ritorno alle origini, dove l’immaginario della cultura tradizionale giapponese si mischia perfettamente alle melodie struggenti create dalla vera mente del gruppo Neige.

Il lavoro si apre con la title track, traccia più lunga dell’album e forse la meglio riuscita, dove veniamo immediatamente trascinati all’interno di atmosfere magnificamente eteree ed emozionanti. La successiva Eclosion all’inizio ci avvolge con le sue melodie struggenti, per poi buttarci in mezzo alle ombre, grazie anche all’aiuto della voce di Niege che risulta sempre efficace. La già citata Eclosion, insieme a Je Suis D’ailleurs e Oijeaux De Proie, sono sicuramente le tracce che ricordano di più lo stile dei primi Alcest, ma che comunque presentano caratteristiche legate agli ultimi lavori, riuscendo a riempire ancora di più il sound. Untouched invece sembra essere uscita da Shelter, dandoci un attimo di respiro dal clima scuro che si crea attraverso l’ascolto. La conclusiva Onyx si tratta di una strumentale particolare e rumorosa, che conclude in maniera quasi misteriosa il disco.

Un altro punto a favore del disco è la copertina e tutte le illustrazioni presenti all’interno del booklet, veramente ben fatte e bellissime da ammirare. Kodama è un lavoro ben riuscito, non particolarmente indimenticabile, ma che ogni fan del gruppo apprezzerà.

Tracklist:

  1. Kodama
  2. Eclosion
  3. Je Suis D’ailleurs
  4. Untouched
  5. Oiseaux de Proie 
  6. Onyx


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Francesco Sermarini

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