The Lumineers @Auditorium Parco della Musica, Roma (foto di Michela Centioni)

La colonnina di mercurio segna 38 gradi a Roma, ma l’afa non ci ha impedito di assistere al live degli statunitensi The Lumineers, band nata nel 2005 dall’incontro tra il chitarrista e cantante Wesley Schultz, il batterista Jeremiah Fraites e la violoncellista Neyla Pekarek.

Ad attenderli alla cavea dell’Auditorium Parco della Musica c’è un pubblico giovane ed entusiasta, che accoglie con calore anche il gruppo spalla, The Shelters, in attesa dei The Lumineers.

Quando fanno il loro ingresso, l’Auditorium si alza in piedi sulle note di Sleep On The Floor, brano d’apertura di Cleopatra, secondo disco della band uscito l’anno scorso. Segue Flowers In Your Hair, l’altra open track, quella dell’omonimo disco d’esordio uscito nel 2012, nominato ai Grammy Awards come Best Americana Album e rimasto per 46 settimane alla #2 posizione della Billboard 200. I brani Classy Girls, Dead Sea, Charlie Boy, Darlene precedono l’immancabile cavallo di battaglia, Ho Hey, e nella cavea risuona il ritornello I belong to you, you belong to me, cantato all’unisono con la platea.

Il live prosegue con Cleopatra, seguita da un omaggio a Bob Dylan con la cover di Subterranean Homesick Blues e da un sapiente mix di brani dei loro due lavori, che dimostrano la bravura e la freschezza del sound della band americana, che unisce Rock, Folk, Americana e  Alternative rock:
Angela, Ophelia, Big Parade, Gun Song, Slow It Down, My Eyes / Patience. Non poteva mancare il bis, nel quale i The Lumineers suonano Long Way From Home, Submarines e Stubborn Love prima di salutare il loro pubblico.

 


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Michela Centioni

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