Score
ARTWORK
CONCEPT
POTENZIALITA'
Conclusione : Blackness
Il vento caldo di Sicilia porta con sé una novità dal nome Da Black Jezus. Il progetto di Luca Impellizzeri (voce, testi, arrangiamenti e chitarre) e Ivano Hap Amata (chitarre, xilofono e beat) dà seguito all’EP Don’t mean a thing del 2012, con il primo album They Can’t Cage the Light. Il loro sound non ha nulla a che vedere con la terra d’origine anzi, qui si ascolta pure blackness.
Nove tracce dalla sonorità particolare e ben riconoscibile, dal carattere forte e dal peso compositivo internazionale. I brani, pur somigliandosi stilisticamente tra loro, mantengono comunque una vita propria e raccontano, attraverso atmosfere intense e a tratti oscure, la storia di un amore finito male che, grazie alla musica, raggiunge la redenzione.
Dry è il primo singolo ad uscire, sonorità elettro e dark pop, accompagnato da un video significativo e di forte impatto. Il brano They Can’t Cage the Light, che apre l’album omonimo, è uno spiritual che porta l’ascoltatore su un suolo sonoro afro, un clapping-hands da gospel, impreziosito dal peculiare timbro di voce di Impellizzeri. Il riff di chitarra roots blues di Ways, ci trascina lentamente su una terra desolata, dove la voce intensa e rauca funge da guida, indicandoci la via da seguire per uscire dall’oscurità del brano. Ognuno dei nove brani è una parte di un viaggio che promette una rinascita consapevole.
Il progetto Da Black Jezus è potente, ricco di personalità, fatto di fraseggi chitarristici che non stancano mai, ruvido e corposo, garbato e gentile come le sue ballad polverose e vagamente harperiane. E’ la luce che dopo il buio sai che deve arrivare e che, con la romantica Sometimes, arriva.