Niamh – Corax (Ghost Label Record, 2017) di Alessandro Magister

Leggi NIAMH e di getto pensi: “Chi è che mi tocca recensire?”. Magari sarà una nuova formazione di ragazzini alle prime armi o roba del genere. Errore. Grosso errore. La formazione piemontese sarà pure roba recente ma solo se consideriamo che si sono formati nel 2016. Improvvisandoci headhunters e dando un’occhiata al curriculum dei membri, si trova qualcosa molto interessante, tra Indigesti e Arcadia, semplicemente gente che ha suonato a fianco di Megadeth, Iron Maiden e Six Feet Under. L’esperienza non manca, così come non manca la voglia di creare un prodotto maturo ma anche originale. A comporre questo Corax, troviamo otto brani che solo un ascolto troppo superficiale potrebbe spingere a ricondurre alla scia metalcore. C’è di più, per fortuna. Ci si sta riferendo all’uso di tastiere e sintetizzatori che fanno sì che il suono della band non puzzi di vecchio o, eccessivamente, di già sentito. Quanto detto risulta evidente nella traccia più riuscita, Mrs. Fletcher’s relatives, dove la commistione di stili risulta più riuscita. Il livello tecnico è di tutto rispetto e non solo a livello strumentale. La voce stessa riesce a muoversi con disinvoltura spaziando dal growl al clean senza problemi, come tipico del genere. Altro brano degno di nota è The voices made me do it, una di quelle canzoni che impiegano davvero pochi ascolti per restare impresse. Sicuramente originale è la scelta della traccia che chiude il disco; trattasi di Maniac, ebbene sì, proprio quella del film Flashdance ma chi scrive può garantire circa la bontà della rivisitazione. In definitiva si può dire che, pur gravitando attorno ad uno stile che mal si presta a innovazione e originalità profonda, questo Corax riesce, seppur non totalmente, a mostrare personalità. D’altronde gli ingredienti ci sono tutti e chi scrive si augura che, negli anni, attraverso una produzione ancora più curata e, perché no, un pizzico di cattiveria in più, i quattro possano davvero ritagliarsi uno spazio importante sulla scena internazionale.   

Tracklist

  1. Putting the fun in FUNeral
  2. The WOW factor
  3. Eat. Pray. Kill.
  4. The voices made me do it
  5. Mrs Fletcher’s relatives
  6. Paracetamolotov
  7. Antichrist Anaemia
  8. Maniac

 


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Alessandro Magister

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