La sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma è davvero gremita, anzi la serata è proprio sold out. Dopo un gentile intrattenimento acustico di un duo chitarra e voce, lo spettacolo semi-teatrale di Brunori Sas ha inizio. Canzoni e monologhi sull’incertezza apre con un dialogo, neanche troppo interiore, fra intelletto, cuore e istinto, tre elementi “brunorizzati” in continua discussione sugli approcci più validi per affrontare lo spettacolo e più in generale la vita.
Perchè in fondo quello che si cerca di avere è sempre un equilibrio fra ragione e sentimento, ma anche la capacità di capire e convivere con il presente, senza rimanere vittima del passato o del futuro, per questo Dario Brunori riflette ad alta voce e scherzando dice la verità, e cioè di essere a metà fra i tempi vecchi e quelli nuovi sentendosi a disagio in tutti e due.
Non mi stupirei di vederlo un giorno non troppo lontano diventare professore alla facoltà di Sociologia o Comunicazione, perchè il suo approccio è quello di chi studia, con i libri ma soprattutto con la sensibilità, e cerca di condividere conoscenza oltre che emozione, anzi ancora meglio, conoscenza attraverso l’emozione. Citare Baumann e la società liquida che lo hanno ispirato per il suo brano La vita liquida, pur scherzandoci sopra, è come lanciare un sassolino sperando che diventi una valanga, ovvero stimolare le persone. La sensazione, e credo anche la realtà, è che è stata trovata la chiave, il punto d’incontro fra bravura, intelligenza e simpatia, per questo giustamente piace così tanto e ottiene grande consenso. Brunori sas è un intelligente contenitore in continua evoluzione, educato e malinconico quanto basta e che soprattutto promette di lanciare nduja anziché plettri… cosa volere di più?