KEROUAC – Ortiche (Granita Records, 2018) di Michele Bacci
Ortiche è l'album di debutto di Giovanni Zampieri, in arte KEROUAC. Il disco, un concept album, punta in alto ma non arriva dove vorrebbe. La scrittura di Giovanni è ancora un po' acerba anche se ha, senza dubbio, ottimi spunti da cui può ripartire e lavorare per il futuro. Le tematiche affrontate sono per lo più politiche, contemporanee, generazionali, parlano della presa di coscienza del mondo in cui viviamo da parte di un giovane ragazzo e sicuramente possono funzionare, ma manca qualcosa. Si percepisce l'idea e lo stile che Giovanni insegue ma è come se si fosse fermato un…
Score
CONCEPT
POTENZIALITA'
ARTWORK
60
Conclusione : Velleitario
Voto Utenti : Puoi essere il primo !
Ortiche è l’album di debutto di Giovanni Zampieri, in arte KEROUAC. Il disco, un concept album, punta in alto ma non arriva dove vorrebbe. La scrittura di Giovanni è ancora un po’ acerba anche se ha, senza dubbio, ottimi spunti da cui può ripartire e lavorare per il futuro. Le tematiche affrontate sono per lo più politiche, contemporanee, generazionali, parlano della presa di coscienza del mondo in cui viviamo da parte di un giovane ragazzo e sicuramente possono funzionare, ma manca qualcosa. Si percepisce l’idea e lo stile che Giovanni insegue ma è come se si fosse fermato un passo prima, come se non fosse riuscito a saltare quell’ultimo scalino. Il sound del disco è convincente a metà. Ha sicuramente ottime idee alla base, anche se manca di cura nel mix e negli arrangiamenti. Le ambientazioni pop urbane, elettroniche e volutamente sporche, che in tutti i nove brani fanno da tappeto per la voce di Giovanni, legano molto bene con ciò che vogliono trasmettere le melodie e i testi del giovane cantautore e lasciano all’ascoltatore le giuste emozioni, un retrogusto malinconico e cupo, ma la mancanza di un mix accurato depotenzia, purtroppo, il tutto. La parte dei synth, delle campionature e dell’elettronica in generale è forse la più curata ma si sente troppo la mancanza di bassi convincenti e di quella potenza ritmica che avrebbe sicuramente dato una spinta in avanti ed una sonorità più coerente a tutto. Come esordio può starci, e le potenzialità non mancano, ma c’è ancora molto da lavorare per riuscire a convincere, a colpire e a lasciare un segno netto. Sicuramente Kerouac è un artista da tenere d’occhio e da seguire nel futuro prossimo perché potrebbe regalarci ottima musica.