Sleep – The Sciences (Third Man Records, 2018) di Francesco Sermarini

Che dire: gli Sleep son tornati. Questa frase basta per far tremare i cuori di migliaia e migliaia di fan in tutto il mondo, i quali hanno aspettato, trepidanti, per ben 15 anni di poter accendere i loro bong con della nuova musica da parte del loro gruppo stoner preferito.

Ma facciamo un passo indietro. Per quei pochissimi che non sapessero chi sono gli Sleep, devono sapere una cosa fondamentale: sono attivi dagli anni ’90, fino al 20 aprile scorso avevano solo due dischi nel loro repertorio e sono, detto francamente, un vero e proprio culto per tantissimi amanti della marijuana e del metal (ma non solo). Se si va a vedere nella storia della musica metal, sono pochissimi quei gruppi che hanno saputo mantenere, nel corso di almeno un decennio, un’aura attorno quasi mistica che non ha mai accennato ad attenuarsi. E come dare torto; non saranno stati i padri fondatori dello stoner, ma sono stati i primi a sublimarlo e a renderlo qualcosa di veramente epico.

E cosa si può dire su questo The Sciences, nuova fatica uscita a sorpresa (ma neanche troppo visto il giorno in cui è uscito)? Niente, non si può fare altro che rimanere di sasso e venire completamente rapiti dalla magia che si crea durante l’ascolto. Ogni cosa è al suo posto, ci si esalta ad ogni riff ed a ogni assolo che viene eseguito con sempre più fuzz e sempre maggiori basse frequenze. Si viene catapultati in altre dimensioni nelle quali il tempo si distorce e la vista diventa sempre più offuscata mentre il cantante Al Cisneros evoca paesaggi che solo un guru (o uno veramente strafatto, è il caso di dirlo) riuscirebbe ad immaginare. La spirale di emozioni che si provano durante l’intero disco è indescrivibile, si ha come la sensazione di venire abbracciati da un mastodontico essere che potrebbe stritolarci da un momento all’altro, e invece ci culla e ci trascina verso luoghi e suoni dal quale non si vorrebbe mai andarsene. Gli Sleep hanno fatto scuola, e non c’è verso per smuoverli dalla loro meritatissima poltrona, provare per credere.

Tracklist:

  1. The Sciences
  2. Marijuananat’s Theme
  3. Sonic Titan
  4. Antarcticans Thawed
  5. Giza Butler
  6. The Botanist


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Francesco Sermarini

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