Gli AT THE GATES ritornano dopo circa quattro anni dall’ultima fatica, quel At War With Reality che tanto aveva diviso e fatto discutere i fan del sodalizio svedese. Anni non semplici dato che durante il delicato processo di songwriting, la band ha assistito suo malgrado all’uscita del chitarrista Anders Björler, a causa della passione ormai svanita per il progetto musicale iniziato coi compagni. Giudicando il risultato finale, però, possiamo stare tranquilli: agli altri membri la passione non è sicuramente venuta meno. Chi scrive ritiene che l’aggettivo più adatto per descrivere To Drink From The Night Itself sia “coerente”. Era il 1995 quando Tompa Lindberg e soci pubblicavano il devastante “Slaughter of the souls” e da allora decine e decine di band hanno cercato di riprodurre la qualità di quel lavoro, con risultati quasi mai all’altezza. I due lavori successivi hanno dimostrato come, nonostante una produzione in grado di tenere un po’ più a freno la violenza dei brani, gli AT THE GATES non si siano mossi di un centimetro dalla propria identità di fondatori del melodic death metal. Con tutti i pro e i contro del caso, ovviamente. Tra i primi citiamo senz’altro il fatto che il sound della band sia immediatamente riconoscibile ancora oggi, nonostante gli innumerevoli tentativi di imitazione. Tra i contro, invece, il fatto che non scatti mai la scintilla del passo avanti, della novità che lasci spiazzati per poi conquistare. A voi la scelta su quale aspetto prevalga. Tra gli episodi più riusciti troviamo sicuramente In nameless Sleep, In Death They Shall Burn, Daggers of Black Haze e The Colours of the Beast. Il consiglio è quello di dedicare tempo all’ascolto , di sostanza ce n’è parecchia e sarebbe un peccato mortale passare oltre.
Tracklist:
- Der Widerstand
- To Drink From The Night Itself
- A Stare Bound In Stone
- Palace Of Lepers
- Daggers Of Black Haze
- The Chasm
- In Nameless Sleep
- The Colours Of The Beast
- A Labyrinth Of Tombs
- Seas Of Starvation
- In Death They Shall Burn
- The Mirror Black