Deafheaven – Ordinary Corrupt Human Love (Anti-, 2018) di Giuseppe Grieco

Ed eccolo, Ordinary Corrupt Human Love, una delle uscite discografiche più attese dell’anno, targata Deafheaven.

Da sempre posizionati in quella sorta di terra di mezzo posta tra l’indie e il metal, i Deafheaven, venuti alla ribalta grazie al loro secondo album Sunbather si sono guadagnati nel corso degli anni tanti fervidi ammiratori quanti incazzatissimi haters. Spiritualmente affine al blackgaze di Alcest e al rancore dei Celeste (seppur non raggiungendo il loro grado di nichilismo) la band con il suo modo di fare e il suo sound miscelante shoegaze, black metal e ambient, non ha mai lasciato mezzi termini: tutto in loro viene o osannato o disprezzato senza pietà.

Il divario non si risolverà certo con quest’ultima opera, anzi è destinato a farsi inevitabilmente più feroce, sin dall’iniziale You Without End. Il brano di apertura si avvia con un romantico pianoforte, seguito dallo spoken word ad opera dell’attrice Nadia Kury, avviluppata da arpeggi di chitarra chiari e poi raggiunta dal ruggito graffiante di George Clark. Questa sequenza rappresenta una perfetta dichiarazione d’intenti, il divario che anima la band è mostrato immediatamente, senza mediazioni. La successiva Honeycomb è una cavalcata tritaossa, serrata e rabbiosa, mentre il brano Canary Yellow può essere considerato una summa di tutto il disco, caratterizzato dal contrasto degli arpeggi candidi di Kerry McCoy e la rabbia animalesca di Clark, tutto retto da un solido terreno ambient e con annesso coro da stadio finale. Si passa poi a Near, delicatissima ballata shoegaze, che leggermente cede il passo a Glint, brano blackgaze in pieno stile Deafheaven. Con Night People si raggiunge il punto più pop dell’album, frutto dell’intreccio vocale dei due ospiti d’eccezione, Ben Chisholm e Chelsea Wolfe. Chiude il tutto Worthless Animal, con riff che si fanno via via più ariosi fino a spegnersi in un sottile suono fumoso.

I Deafheaven ci descrivono l’amore umano tramite il loro disco più morbido e rifinito, che rispetto al precedente ed oscuro New Bermuda appare più luminoso ed ottimista.

In lontananza si ode già il clangore delle armi dei due schieramenti, gli amanti e gli osteggiatori della band. Amarli o odiarli, sta a voi scegliere a quale schieramento unirvi.

Tracklist:

  1. You Without End
  2. Honeycomb
  3. Canary Yellow
  4. Near
  5. Glint
  6. Night People
  7. Worthless Animal


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Giuseppe Grieco

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