Sarebbe interessante scambiare quattro chiacchiere con Josh Tillman. Figura che si avvicina a quella di un santone giudicatore dell’America contemporanea Josh, sotto lo pseudonimo di Father John Misty tratta della vita e di come va il mondo al giorno d’oggi, sotto il vessillo della sua cinica ironia, arma devastante che non risparmia neanche sé stessa.
A furia di bombardare su tutto il nostro ha perso le coordinate entrando in crisi esistenziale. E si sa, uno dei metodi migliori per uscirne è il ritiro volontario in isolamento, procedimento già applicato da molti artisti, Nils Frahm per ultimo.
Ed ecco, i due mesi di ritiro hanno portato a God’s Favorite Customer. Meno pretenzioso e barocco del precedente Pure Comedy, questo album risulta per forza di cose più intimo, secco. Ogni canzone è un pensiero tagliente, ogni riflessione si rivela molto più sincera e a fuoco dei lavori precedenti, frutto del profondo esame di coscienza.
Nonostante la maggior semplicità, il sound del disco rimane dettagliato come quello a cui ci hanno abituati i precedenti album, ogni strumento è dosato con precisione per incastrarsi nel contesto generale che rimanda molto all’indie folk americano, come si può sentire da Hangout at the Gallows e God’s Favorite Customer. Rimane molto importante la figura della moglie Emma, vista come musa ispiratrice complessa compagna, a cui sono dedicate Just Dumb Enough To Try, Please Don’t Die e The Songwriter, mentre Josh si autodedica Mr.Tillman.
Realizzato con la collaborazione di Jonathan Rado, bassista e tastierista nei Foxygen, God’s Favorite Customer è un album molto maturo, nato necessariamente dal dolore dell’artista e grande spunto di riflessione per noi ascoltatori.
Come ultima riflessione, vorrei rimandare alle immagini postate su Facebook da Josh quando l’album fu disgraziatamente vittima del leak internettiano, rivisitazioni della copertina a mo’ di meme che ben fanno comprendere l’ironia del nostro.
Tracklist:
- Hangout at the Gallows
- Mr. Tillman
- Just Dumb Enough to Try
- Date Night
- Please Don’t Die
- The Palace
- Disappointing Diamonds Are the Rarest of Them All
- God’s Favorite Customer
- The Songwriter
- We’re Only People (And There’s Not Much Anyone Can Do About That)