Anaal Nathrakh – A New Kind of Horror (Metal Blade Records, 2018) di Francesco Sermarini

Pensate che nel mondo ci sia un po’ troppa felicità per i vostri gusti? Vi immaginate che una bomba faccia esplodere il mezzo pubblico su cui vi trovate solo per il gusto di vedere della carne umana che brucia? Signori, la risposta ai vostri desideri esiste fin dal 1999 ed è di origini inglesi: ovviamente stiamo parlando dei mastodontici e puramente nichilisti Anaal Nathrakh. La musica di questi due pazzi è, fin dagli inizi, qualcosa che va oltre il concetto di estremo, la loro creatura è capace di confonderti e annebbiarti così tanto da non poterne farne a meno. Pochissimi altri gruppi (se non addirittura nessun altro) sono capaci di suonare un black metal imbastardito dal grindcore e dall’industrial così complesso ma comunque viscerale e impulsivo.

Gli Anaal Nathrak li avevano lasciati due anni fa con The Whole of the Law, l’ennesimo colpo al centro all’interno di una discografia ottima. Nonostante gli ottimi responsi da pubblico e critica, era innegabile che non fossero avvenuti dei leggeri cambiamenti nel sound. L’introduzione di inserti elettronici al limite dell’hardcore e l’utilizzo di piccole incursioni di linee vocali pulite aveva reso il tutto molto più apocalitticamente epico. A New Kind of Horror, quest’ultima nuova fatica prodotta dalla Metal Blade Records, è il continuo di quelle “sperimentazioni”, levigandole ulteriormente. Il risultato è un disco massiccio capace di colpirti nei denti in continuazione senza un attimo di tregua. Canzoni come Obscene as Cancer o New Bethlehem/Mass Death Futures sono un’ottimo esempio di quello detto poc’anzi. Ma non sono le uniche tracce da citare: il disco è un susseguirsi di momenti oscenamente epici, come in Forward! e nel suo groove da presa immediata, in The Reek of Fear e le sue basi elettroniche malsane che si mischiano con la voce impazzita di Dave Hunt, oppure nel black sotto cocaina di Mother of Satan.

Non c’è niente da fare, l’estro creativo degli Anaal Nathrakh è completamente inarrestabile e non vuole minimamente riposarsi. Nonostante la sua compattezza folle è a tratti il loro disco più accessibile, grazie a incursioni più melodiche che non vanno ad intaccare, però, il senso di malvagità che emana il disco.

Tracklist:

  1. The Road to…
  2. Obscene as Cancer 
  3. The Reek of Fear
  4. Forward!
  5. New Bethlehem/Mass Death Futures 
  6. The Apocalypse Is About You!
  7. Vi Coactus 
  8. Mother of Satan 
  9. The Horrid Strife 
  10. Are We Fit for Glory Yet? (The War to End Nothing)


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Francesco Sermarini

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