Max Cavalera è come quel figlio che ti fa arrabbiare perché non mostra particolare attenzione per l’igiene personale, non studia abbastanza e litiga coi professori. Lo critichi di continuo ma se a farlo è qualcun altro ti incazzi con la potenza di mille soli. Per chi ama la musica metal, Max è una istituzione amata e rispettata cui si perdona una lunga serie di scivoloni e scelte poco felici. Inevitabilmente, col passare degli anni, resta immutato l’affetto, i bei ricordi ma calano le aspettative nel momento in cui si inizia a parlare di una nuova release. Per chi scrive, almeno questa volta, non è stato così. Motivo? Il contorno ha sicuramente aiutato ad alimentare un certo quantitativo di hype attorno a questo Ritual: la scelta di Josh Wilbur come produttore, Randy Blythe dei Lamb of God e Ross Dolan degli Immolation a fare da spalla a Max in due brani, la sbandierata volontà di tornare alle origini del progetto Soulfly a 20 anni dalla sua nascita, tutti elementi che hanno alimentato speranze. Obiettivo raggiunto? Sì. Nessuna invenzione, nessuna vera evoluzione ma un suono pesante, puro, adrenalinico e frutto di una line-up potente e coesa, con il figlio di Max , Zyon, dietro le pelli e il buon vecchio Marc Rizzo come lead-guitar. Strano a dirsi ma nel disco sono le sonorità death e groove a prevalere su quelle tribali suggerite dalla title track anticipata nei mesi scorsi ed il risultato finale è un disco molto godibile e da ascoltare non solo per il nome che porta stampato sulla copertina. Max ha ancora voglia di fare musica, questa è la notizia più bella.
Tracklist:
- Ritual
- Dead Behind The Eyes (feat. Randy Blythe)
- The Summoning
- Evil Empowered
- Under Rapture (feat. Ross Dolan)
- Demonized
- Blood On The Street
- Bite The Bullet
- Feedback!
- Soulfly XI