This Will Destroy You – New Others Part One (Dark Operative Records, 2018) di Giuseppe Grieco

Tra gli esponenti del post-rock, i This Will Destroy You sono riconoscibili per una semplicità che, ben direzionata, arriva dritta al punto, immediata. La band non si è mai cimentata in operazioni troppo rischiose, le vette di profonda emotività e tecnica dei padroni del genere (e non solo di questo, anzi) Godspeed You! Black Emperor sono sempre state viste come irraggiungibili, eppure nel loro tranquillo e costante alternarsi tra stasi e esplosioni rabbiose, il gruppo statunitense è riuscito a crearsi una propria dimensione onirica, con un suo senso e una sua personalità distintivi.

Li avevamo lasciati con Another Language, che con la sua sottigliezza era riuscito a regalare degli ascolti apprezzabili, tra sprazzi d’elettronica ricordante i Mogwai più discreti e sottofondi simili in parte a quelli dei Sigur Rós .

In questo New Others Part One, lo spingersi in avanti della band si è improvvisamente arrestato, anzi i nostri si sono chiusi a riccio, blindandosi ad eventuali progressi. Sono sempre presenti le partiture cicliche degli strumenti, le esplosioni rabbiose e gli istanti di calma, ma tutto è piatto senza un’anima che lo definisca. In effetti i sette brani non si distinguono l’uno dall’altro, mancano pezzi da novanta come A Three-Legged Workhorse e God’s Teeth, regna l’anonimato e infine, tristemente, la noia.

New Others Part One è purtroppo un album trascurabile, fisso su un pattern che stavolta sente fortemente il peso della mancanza di innovazione, un po’ come sta succedendo ai God is an Astronaut, seppur certamente non in maniera così brusca. Eppure anche seguendo questo schema prestabilito si può rilasciare un prodotto più che onesto, ed è davvero strano che i This Will Destroy You stavolta non abbiano colto questo concetto, vista anche la loro esperienza nel campo.

Tracklist:

01. Melted Jubilee

02. To Win, Somebody’s Got to Lose

03. Syncage

04. Allegiance

05. Weeping Window

06. Like This

07. Go Away Closer


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Giuseppe Grieco

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