Incredibile appuntamento musicale lo scorso 8 Novembre, presso il Teatro Duse di Bologna. Sul prestigioso palco del teatro emiliano, è andato in scena il grande Tommy Emmanuel, ritenuto unanimemente il massimo esponente della chitarra acustica a livello mondiale. Una sedia, un set di chitarre e due microfoni: non c’è bisogno di altro per metter su una serata di altissimo spessore musicale, se ad avvicendarsi sul palco sono due veri giganti della musica, il già citato Emmanuel e, prima di lui, Jerry Douglas, maestro del dobro e vincitore di 14 Grammy Awards . E’ proprio Douglas, per la prima volta in Italia, ad aprire lo show: le sue mani si muovono veloci e lo slider vola sulla tastiera della sua resofonica, creando melodie che fondono mirabilmente elementi bluegrass, country, rock, jazz, blues. L’artista è a suo agio, e scherza con il pubblico. Quello stesso pubblico che lo saluta con calore e scroscianti applausi quando giunge il momento di passare il testimone al re del fingerpicking, Tommy Emmanuel.
Il chitarrista australiano sale sul palco, imbraccia la sua Maton, ed è subito magia. E’ solo, ma suona come un’intera band: chitarra ritmica e chitarra solista, basso e percussioni. E tutto questo con due mani ed una chitarra, senza effetti, senza loop station. Emmanuel trascina il pubblico con i suoi storici successi (tra cui Angelina e It’s Never Too late) , con uno splendido medley di brani dei Beatles e con pezzi tratti dal suo ultimo album Accomplice One, uscito lo scorso gennaio, in cui incrocia la sua sei corde con quella di altri prestigiosi musicisti tra cui Jorma Kaukonen e Mark Knopfler. Emmanuel si sofferma a raccontare il curioso aneddoto riguardante proprio il brano registrato con Knopfler, You Don’t Want to Get You One of Those, eseguito (e registrato) nello studio casalingo del leader dei Dire Straits un’unica volta dai due chitarristi, mixato e masterizzato mentre sorseggiavano un caffè…e pronto in una sola ora dall’arrivo di Emmanuel! Lo show prosegue, e, a sorpresa, Emmanuel viene raggiunto sul palco da Jerry Douglas, che improvvisa con lui una versione bluegrass di Hey Joe di Jimi Hendrix…da leccarsi i baffi! L’ovazione del pubblico è doverosa, ma non è ancora finita. Emmanuel torna sul palco e saluta il pubblico con gli ultimi, commoventi brani.
E’ tutt’altro che frequente avere la possibilità di assistere ad uno spettacolo di così elevata qualità, in cui tutta l’attenzione si focalizza sull’artista e sulla sua musica, senza fronzoli o distrazioni. E con questo pensiero il pubblico ha lasciato il Duse l’8 Novembre, portando con se, indelebile, l’impronta del talento cristallino del piccolo gigante autraliano.
Vi lasciamo alla gallery fotografica del nostro Giovanni Cionci.
- Tommy Emmanuel
- Tommy Emmanuel
- Tommy Emmanuel
- Tommy Emmanuel
- Tommy Emmanuel
- Tommy Emmanuel
- Jerry Douglas
- Tommy Emmanuel
- Tommy Emmanuel
- Jerry Douglas
- Jerry Douglas
- Jerry Douglas
- Jerry Douglas
- Jerry Douglas
- Jerry Douglas
- Jerry Douglas
- Jerry Douglas