Metallica – …And Justice For All (Remastered) [Blackened Recordings, 2018) di Alessandro Magister

In un’epoca, come quella attuale, in cui fruire della musica dove e quando vogliamo è diventato un must irrinunciabile, appare sempre più arduo trovare un senso, oltre a quello meramente commerciale, in determinate uscite discografiche. Negli ultimi anni i Metallica hanno abituato i propri fan alla pubblicazione di edizioni speciali dei propri lavori passati. Giunto alla soglia dei 30 anni, è ora il turno di ...And Justice For All. È opinione personale di chi scrive che questo disco abbia rappresentato il picco più alto dei 4 horsemen californiani, ancora più di quel Master Of Puppets celebrato in lungo e…

Score

ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT

Voto Utenti : 2.9 ( 1 voti)
In un’epoca, come quella attuale, in cui fruire della musica dove e quando vogliamo è diventato un must irrinunciabile, appare sempre più arduo trovare un senso, oltre a quello meramente commerciale, in determinate uscite discografiche. Negli ultimi anni i Metallica hanno abituato i propri fan alla pubblicazione di edizioni speciali dei propri lavori passati. Giunto alla soglia dei 30 anni, è ora il turno di …And Justice For All.

È opinione personale di chi scrive che questo disco abbia rappresentato il picco più alto dei 4 horsemen californiani, ancora più di quel Master Of Puppets celebrato in lungo e in largo. Ciò non toglie il sacrosanto diritto di critica; già dopo il primo ascolto, qualunque essere senziente si domanda perché nel giro di 2 anni dal 1986 al 1988 il disco suoni così diverso. Vuoi per la batteria, vuoi per la chitarra di Hetfield ma qualcosa sembra non tornare. E qui casca l’asino…Manca il basso. Se qualcuno ha vissuto in una grotta negli ultimi 30 anni, è utile ricordare che evento terribile sia stata la morte improvvisa di Cliff Burton. Il geniale bassista aveva, suo malgrado, dovuto abbandonare questa terra e quella band pronta a spiccare il volo. Hetfield e soci erano riusciti a farsi forza e provare a voltare pagina ingaggiando il giovane e sconosciuto Jason “Newkid” Newsted. Dopo un tour e un disco di cover in sua compagnia, la registrazione di un nuovo disco sarebbe dovuta essere la sua consacrazione definitiva come membro stabile della band.

Resta il fatto che del suo basso non vi è traccia alcuna nel disco. Perché? Il dubbio ha accompagnato me e moltissimi altri tanto da suggerire la nascita di un nome alternativo: And Justice For Jason. Non vi fu una sola motivazione. In primis il suono mai così basso scelto da Hetfield per le ritmiche e che, inevitabilmente, avrebbe sepolto il povero Newsted. Resta pare l’intervista al responsabile del mixing, Steve Thompson che, molto candidamente, ha ammesso di aver eseguito quanto richiesto da Ulrich: la band non voleva che ci fosse il basso. Che sia stato un modo di elaborare il lutto dell’amico Cliff, cancellando le tracce del suo successore, oppure no non ci è dato saperlo. Resta il fatto che Newsted un posto nella storia della band è riuscito comunque a conquistarlo, così come il cuore dei fan, ancora legatissimi al suo ricordo.

Tornando all’opera in questione, va sottolineato con forza che si tratta di una remastered e non di un remix: nessuna parte è stata aggiunta o rimossa. Sarebbe delittuoso approcciarsi all’ascolto attendendosi di veder resuscitare per miracolo le parti di basso mancanti. Da qui appare chiaro quale sia il valore, e il significato, di questa pubblicazione: collezionismo. Abbiamo, infatti, una versione standard in doppio vinile, una standard cd, una estesa a 3 cd, addirittura la musicassetta e, per gli ultras, il box limitatissimo. 

Se appartenete alla categoria dei collezionisti, acquistate senza indugio e vi ritroverete tra le mani un prodotto ben confezionato: si spazia dalle performance live di quel periodo d’oro della band alle versioni demo delle tracce del disco. Queste, probabilmente, sono la parte più interessante dell’opera e gettano una luce sul processo compositivo dandoci la possibilità di ascoltare stadi successivi di uno stesso brano. Se vi accontentate della versione originale del capolavoro di disco che è ancora oggi AJFA, passate pure oltre. Tanto vi basta andare su Spotify e troverete tutto lì. La cosa più importante, come sempre, è la chiarezza.

Tracklist Standard Edition:

  1. Blackened
  2. …And Justice for All
  3. Eye of the Beholder
  4. One
  5. The Shortest Straw
  6. Harvester of Sorrow
  7. The Frayed Ends of Sanity
  8. To Live Is to Die
  9. Dyers Eve

 

 


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Alessandro Magister

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