Score
ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT
La lunga attesa è stata ripagata con Knocturne, che si discosta dal penultimo album puntando invece su un marcato shoegaze, avvicinandosi quindi all’iniziale Cold.
Idealmente diviso in due sezioni dai brani strumentali Atto I e Atto II, Knocturne è un invito semi-esplicito all’unione con l’oscurità. Rimandano a ciò sia la copertina, che vede due pallide mani aprire un drappo nerissimo in un silente invito rivolto all’osservatore, sia il nome stesso dell’album, una crasi tra le parole inglesi knock e nocturne (anche stavolta niente italiano, ma va bene così).
Tre sono gli strumenti utilizzati per il disco, tutti fondamentali per la riuscita del sound in generale e delle singole tracce, insieme all’importante stile di canto, sospeso tra il minaccioso e l’etereo. Una batteria sepolcrale, una chitarra tagliente e un basso corposo come un colpo di frusta. Tanto basta ai nostri tre ragazzi per rendere questo disco coeso e monolitico, andando dai momenti quasi tribali di K e Sigfrido, passando per l’oniricità allucinata di Empty Space o Bengala, per arrivare alla rarefazione di You, Nothing.
Coerenti con il loro passato, i Be Forest non apportano novità al loro repertorio, ma confermano ancora una volta il loro status di band culto italiana nel panorama shoegaze ed oltre.
Tracklist:
- Atto I
- Empty Space
- Gemini
- K
- Sigfrido
- Atto II
- Bengala
- Fragment
- You, Nothing