Killfest Tour live 2019 @ Vidia Club – Cesena (Laura Cimino – Foto / Luca Battaglia – Press)

Cesena, l’8 Marzo, inaugura le date europee del Killfest Tour 2019.

Noi di Relics Controsuoni eravamo li, carichi e pronti a raccontarvi com’è andata:

Dopo il repentino cambio di location e i conseguenti musi lunghi, più che giustificati, il tutto viene spostato al Vidia Club di Cesena (la data era stata originariamente prevista al Zona Roveri Music Factory di Bologna).

Il locale non è sicuramente all’altezza e adeguato alla caratura dell’evento, lo conferma un palco completamente intasato dalla batteria degli headliner Overkill, già montata all’inizio delle esibizioni, che ruba quasi tutto lo spazio e le possibilità di movimento alle band precedenti, costrette ad esibirsi in una sorta di trincea.

L’altra faccia della medaglia è rappresentata da un’acustica molto buona in ogni zona del locale, salvo qualche inconveniente tecnico sull’uscita del microfono, saltata completamente in qualche ripresa.

Dopo quasi due ore di ritardo sull’orario annunciato per l’apertura delle porte, l’incipit delle danze, direttamente da Atene, spetta ai Chronosphere.

La band ellenica mette sul palco una grande dose di energia e di buona tecnica strumentale, nonostante la platea piuttosto scarna a causa della location molto decentrata.

Considerata anche la giovane età dei componenti, l’esibizione soddisfa e appaga in maniera convincente.

Il locale comincia a riempirsi e arriva il turno dei Flotsam & Jetsam, la loro esibizione risulta abbastanza sgonfia, quasi svogliata fin dalle prime battute.

La band dell’Arizona non fa certo i salti mortali per migliorare la situazione, ne’ tantomeno cerca di sollecitare il pubblico ad una partecipazione più convinta.

L’esibizione stenta a decollare, persino dopo i primi pezzi, costringendo il pubblico a chiedersi quanto mancasse all’esibizione dei Destruction, a risollevare un po’ gli animi.

La serata entra nel vivo, il Vidia freme, ed ecco sul palco i teutonici Destruction.

Fin dalle prime note non si fanno prigionieri, i Destruction sono un panzer che passeggia incontrastato sulle vertebre cervicali di chi è sotto il palco ad ascoltare.

Schmier è una macchina da guerra, ben sotenuto da tutta la band in un bagno di sangue di puro thrash metal.

Mai un calo di tensione, mai una sbavatura, un incedere costante, l’esibizione non prevede pause per riprendere fiato, si va dal punto A al punto B schiacciando e distruggendo tutto quello che c’è in mezzo.

Mai fu più azzeccato ‘Thrash till death’.

Il tempo di riprendersi ed è già il momento clou della serata.

Salgono sul palco i leggendari Overkill, in una atmosfera di luci verde acido, marchio di fabbrica della band americana.

Bobby, o se volete Blitz, è una vera esplosione vocale, tagliente, perfetto, magistrale, con 60 anni all’anagrafe e un paio di tumori sconfitti, nessuno si può esimere dall’inchinarsi davanti a cotanta classe.

Un’ora e mezza di puro spettacolo. La leggenda è stata pienamente confermata, gli Overkill non deludono, la passione della band del New Jersey trasuda dal palco del Vidia, e il risultato non può essere che uno: un massacro che rasenterebbe la perfezione, se non fosse per i suddetti problemi tecnici.

Il Killfest chiude il sipario, risultando un evento sicuramente riuscito, nonostante sia stato avversato da una buona dose di difficoltà.

Qui di seguito i pezzi eseguiti e la galleria fotografica dell’evento:

Chronosphere:

  1. Before it’s Gone
  2. Envirusment
  3. Warriors
  4. Picking up my Pieces
  5. Genetically Determined
  6. Brudal Decay
  7. Ace of Spades

Flotsam & Jetsam:

  1. Prisoner of Time
  2. Desecrator
  3. Iron Maiden
  4. Hammerhead
  5. Demolition Man
  6. Prepare for the chaos

Destruction:

  1. Curse the Gods
  2. Release from Agony
  3. Nailed to the Cross
  4. Mad Butcher
  5. Dethroned
  6. Life without sense
  7. Total Desaster
  8. The butcher strikes back
  9. Trash till death
  10. Bestial Invasion

Overkill:

  1. Last Man Standing
  2. Electric Rattlesnake
  3. Hello from the gutter
  4. Elimination
  5. Deny the Cross
  6. Head of a Pin
  7. Necroshine
  8. Under One
  9. Bastard Nation
  10. Mean, Green, Killing Machine
  11. Feel the fire
  12. Rotten to the Core
  13. Ironbound
  14. Fuck you / Welcome to the Garden State

 

 


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Laura Cimino

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