Blood Red Shoes – Get Tragic (Jazz Life, 2019) di Giuseppe Grieco

Ed eccolo, un altro gran ritorno in questo 2019 ormai avviato. Gli inglesi Blood Red Shoes, ovvero Laura-Mary Carter e Steven Ansell ritornano a farsi sentire dopo l’avvincente Blood Red Shoes del 2014, valido album rock senza fronzoli. Avviando Get Tragic, il cambiamento appare subito evidente. Anche i nostri due si aprono all’elettronica, passaggio che quasi tutti gli artisti contemporanei affrontano o perlomeno prendono in considerazione. Il disco prende il nome, a detta della Carter, dalla maggior parte delle azioni del duo negli scorsi tre anni, azioni con risultati quasi tragici. E bisogna sempre tener conto del rapporto difficile…

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Ed eccolo, un altro gran ritorno in questo 2019 ormai avviato. Gli inglesi Blood Red Shoes, ovvero Laura-Mary Carter e Steven Ansell ritornano a farsi sentire dopo l’avvincente Blood Red Shoes del 2014, valido album rock senza fronzoli.

Avviando Get Tragic, il cambiamento appare subito evidente. Anche i nostri due si aprono all’elettronica, passaggio che quasi tutti gli artisti contemporanei affrontano o perlomeno prendono in considerazione. Il disco prende il nome, a detta della Carter, dalla maggior parte delle azioni del duo negli scorsi tre anni, azioni con risultati quasi tragici. E bisogna sempre tener conto del rapporto difficile dei due, che spesso e volentieri si dividono per poi riappacificarsi.

Il trascorso di Get Tragic è, insomma, un po’ sottotono. E, inevitabilmente, ne influenza lo sviluppo. Sin dall’iniziale Eye To Eye si percepisce che il baricentro non si trova più nel rock veloce e immediato, ma nelle cavalcate dei synth. Precisiamo, non vi è nulla di sbagliato in tale svolta, il fattore negativo è che viene a scomparire il nocciolo della coppia artistica.

Non abbiamo più due ragazzi con la voglia di sfasciare tutto, ma una coppia spiccatamente pop. Certo, in un brano come Beverly si riconosce il tocco iniziale della band, pur essendo un disco completamente pop è molto ben riuscito. Il peccato è che tale livello non è mantenuto dagli altri brani: qualcuno si perde in dinamiche troppo scontate (Nearer, Bangsar, Anxiety), prive di mordente (Find My Own Remorse, Howl, Vertigo) o in pallide riproduzioni del passato (Mexican Dress).

È un vero peccato che l’accostamento con l’elettronica sia stato così cozzante in questo caso, molto probabilmente se ci fosse stato più tempo e tranquillità il risultato sarebbe stato apprezzabile. Get Tragic è invece un disco senza personalità, che scorre via facendo rimpiangere la carnalità di Box of Secrets.

Tracklist:

1. Eye To Eye
2. Mexican Dress
3. Bangsar
4. Nearer (ft Kristian Bell dei The Wytches)
5. Beverly (ft Ed Harcourt)
6. Find My Own Remorse (ft Clarence Clarity)
7. Howl
8. (Interlude)
9. Anxiety
10. Vertigo
11. Elija


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Giuseppe Grieco

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