Moruga – Diablo Live Session (Autoproduzione, 2019) di Paolo Guidone

Abbiamo ascoltato per voi l’EP Diablo Live Session l'ultimo lavoro dei Moruga, giovane band bresciana che sta mietendo importanti consensi a livello nazionale, e riteniamo che meritino davvero la nostra attenzione. Questo EP è costituito da 4 tracce, tratte dal  loro fortunato album d'esordio Gallardo (2018), e suonate live in presa diretta. Già al primo ascolto i Moruga appaiono dotati di una spiccata carica ritmica e di un'energia espressiva davvero non comuni, tanto che chiunque li abbia ascoltati dal vivo ne è rimasto impressionato. La scelta da essi fatta per i brani di Diablo Live Session non è casuale,…

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Abbiamo ascoltato per voi l’EP Diablo Live Session l’ultimo lavoro dei Moruga, giovane band bresciana che sta mietendo importanti consensi a livello nazionale, e riteniamo che meritino davvero la nostra attenzione.

Questo EP è costituito da 4 tracce, tratte dal  loro fortunato album d’esordio Gallardo (2018), e suonate live in presa diretta.

Già al primo ascolto i Moruga appaiono dotati di una spiccata carica ritmica e di un’energia espressiva davvero non comuni, tanto che chiunque li abbia ascoltati dal vivo ne è rimasto impressionato.

La scelta da essi fatta per i brani di Diablo Live Session non è casuale, ma una vera sintesi della loro idea di musica: il crossover più spinto.

Le loro canzoni sono infatti il risultato di varie influenze musicali, che vanno dal funk al metal, passando per l’alternative rock degli anni ’90, al groove e infine il post-punk.

E’ davvero curioso come il quartetto di Brescia riesca spesso a suonare contemporaneamente stili completamente diversi senza mai scadere nella confusione o nella banalità, e potendo mantenere una batteria chiaramente metal, un cantato rock ’90s ed una linea di basso funk, tutto allo stesso momento.

Ascoltando ad esempio il brano d’apertura 4 minutes of hate, e prestando attenzione ai singoli strumenti, tutto vi apparirà chiaro e ne resterete davvero impressionati.

La tecnica è di buon livello, in particolar modo per quanto riguarda il basso, che a tratti ricorda quello del grande Flea, e la chitarra che spazia – con degni risultati – da quella di Borland nei Limb Bizkit a quella di Navarro negli Alice in Chains.

Se il crossover così spiccato dei Moruga è la loro caratteristica principale, allo stesso tempo ne rappresenta purtroppo a nostro avviso anche il loro piccolo limite.

L’ascolto di  Diablo Live Session risulta infatti un po’ caotico, con brani spesso troppo diversi tra di loro al punto da non riuscire a capire esattamente quale ne sia il mood portante e, in definitiva, la destinazione comunicativa.

La loro notevole capacità tecnica, unita alla loro voglia di alchimia dei grandi suoni del passato, seppur rinnovandoli, li porta spesso ad avvicinarsi un po’ troppo alle sonorità dei loro gruppi di riferimento, a volte al limite del plagio: qualcosa di più di semplici influenze dei Red Hot Chili Peppers – Limp Bizkit – Mudoney e Sistem of a Down fanno a volte eccessivamente capolino tra le partiture dei Moruga.

L’assenza dunque di una chiara regia musicale, con brani che vanno dal post-punk di  4 minutes of hate al funk di Burning Man, alle timide incursioni elettroniche del brano Hey!, rende l’EP eccessivamente sbilanciato, impedendo all’ascoltatore di inserirsi adeguatamente in un mood preciso e di cogliere appieno la chiave di interpretazione dell’opera e del gruppo.

Probabilmente il loro dichiarato maggior interesse alle performances live li sta limitando nella realizzazione di un altrettanto potente lavoro di studio che, notoriamente, è altra cosa dal suonare davanti a centinaia di fans entusiasti.

Il quartetto bresciano dei Moruga ha però talento da vendere ed un enorme potenziale, e forse questa è ancora una loro fase esplorativa, in attesa di giungere prestissimo in una collocazione espressiva ed artistica più precisa e che possa più adeguatamente esaltare il loro talento.

Il faro di Relics Controsuoni resta pertanto ben puntato su questa band, che senza dubbio saprà presto far parlare di se in toni entusiastici.

Tracklist:

  1. Hey
  2. Burning Man
  3. Sound Of The Fall
  4. 4 Minutes To Hate


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Paolo Guidone

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