Pistoia Blues, Day 3: Robben Ford, Eric Gales and more (testo e foto di Giovanni Cionci)

Lo scorso 7 Luglio, terzo appuntamento stagionale con il Pistoia Blues Festival, giunto alla sua 40esima edizione. Dopo le emozioni regalateci dalla serata del 5 luglio, eccoci di nuovo pronti a seguire una nuova entusiasmante maratona di grande musica. L’apertura è affidata alle band vincitrici del contest Obiettivo Bluesin: Double Shuffle Blues BandThelegati ed Eil Marchini.

 

Maurizio Pirovano

Si entra dunque nel vivo della serata con l’esibizione di Maurizio Pirovano , che sale sul palco del Pistoia Blues per la seconda volta (la prima nel 2017), accompagnato dai suoi fedelissimi Federico Paulovich  (batteria) e Gianluca Del Fiol (chitarra), e da Maurizio Cambianica (basso). Il musicista lombardo, maestro nel coniugare cantautorato italiano con sonorità tipicamente rock, scalda ed emoziona il pubblico con i suoi brani impreziositi da splendidi testi, e commuove con il ricordo delle vittime di Genova.

 

Michele Beneforti

Giunge il momento di Michele Beneforti, cantante e chitarrista italiano, ma residente a Los Angeles, che accompagnato da validi musicisti, si dimostra in grado di preparare adeguatamente il pubblico per l’arrivo dei “pezzi forti” della serata. Una bella sorpresa del festival.

 

Eric Gales

Si entra ora nel regno degli headliner: è il turno di Eric Gales, talentuoso chitarrista statunitense, cresciuto fin da bambino con il blues e Jimi Hendrix nel sangue. Gales è un personaggio decisamente sopra le righe: pur essendo destrimane,  suona in modo mancino una chitarra per destrimani capovolta (con la prima corda in alto e non in basso, come avviene usualmente) e sul palco mostra una carica quasi soprannaturale. “Voi non mi conoscete, ma dovete capire ho bisogno dell’energia del pubblico: più ne ricevo, meglio riesco a suonare”. Ed infatti il pubblico risponde, e alla grande. Nonostante i posti siano assegnati, e all’inizio gli spettatori siano tutti seduti, Gales riesce a trascinare tutti sottopalco con la sua carica e la sua energia. Non importa se si spezza una corda nel ben mezzo di un brano: Gales continua imperterrito, con il fuoco nel sangue e nelle dita, si ferma, incita il pubblico, riparte, in un continuo crescendo, che culmina con una cover Voodoo Child (Slight Return), trasformata ora in Per Elisa, ora in Back In Black, ora in Kashmir. Gales esce tra ovvi e meritatissimi applausi scroscianti. E’ difficile rendere a parole la magia empatica che il bluesman è in grado di generare attorno a se mentre è sul palco: consigliamo a chiunque di assistere ad un suo live almeno una volta nella vita.

 

Robben Ford

La “sfida” blues di Gales è raccolta dal nome di punta della serata: Robben Ford. Il vecchio leone sale sul palco e parte subito forte con Good Times. Rispetto al Ford più jazz e pacato visto sul palco in Novembre, quello di stasera è un Ford aggressivo, elettrico, pronto a ruggire per difendere il suo territorio. Ford prende per mano gli spettatori in un viaggio tra i suoi grandi successi e brani tratti dal suo ultimo Purple House, lasciando grandinare note dalla sua Telecaster. C’è l’energia di Indianola e Cannonball Shuffle, così come la malinconia (il tipico “having the blues”) di Midnight Comes Too Soon, e soprattutto c’è la maestria di un musicista che ha messo la sua firma su preziose pagine di storia della Musica. Immancabile la standing ovation, immancabili e dovuti i minuti di applausi alla fine dello show.

Questa la setlist:

  1. Good Times
  2. What I Haven’t Done
  3. Tangle With Ya
  4. Midnight Comes Too Soon
  5. Indianola
  6. Bound for Glory
  7. Rose of Sharon
  8. Cannonball Shuffle
  9. Crazy for My Baby
  10. Black Night
  11. Oh, Virginia
  12. Somebody’s Fool

La serata si chiude quindi senza un vincitore sul palco: l’energia ed il talento di Gales da un lato, la raffinatezza di Ford dall’altro, fanno sì che lo scettro di Re del Blues 2019 vada ad entrambi. Sicuramente a vincere è stato il pubblico, che lascia Piazza Duomo con il ricordo di una serata incredibile di Grande Musica.

 


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Giovanni Cionci

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