E’ morto Daniel Johnston

Daniel Johnston è morto mercoledì scorso a Houston, Texas, all’età di 58 anni per un attacco cardiaco. La sua opera e le sue canzoni – moltissime delle quali composte in garage con un organetto giocattolo e un mangianastri – hanno influenzato non poco l‘indie americano ed è considerato, molto prima che il temine prendesse piega, il primo grande cantautore low fi. Moltissimi gli appassionati della sua musica. Kurt Cobain, che agli MTV Video Music Award del 1992 e in tante foto indossò la maglietta con la copertina di Hi, How Are You, in tante interviste sosteneva che Johnston fosse tra “i migliori cantautori del mondo”. E poi i Sonic Youth, i Rem, Beck, Tom Waits, i Pearl Jam, David Bowie (che scrisse “Wood Jackson” pensando a lui), Matt Groening, Steven Spielberg, i Wilco, Flaming Lips, Thundercat. La lista è lunghissima. Nel 2015 Lana Del Rey ha suonato una cover di “Some Things Last a Long Time” e ha donato migliaia di dollari per il found reaser per un cortometraggio sulla sua storia. Nel 2005 il regista Jeff Feuerzeig girò il documentario sulla sua vita, The Devil and Daniel Johnston, premiato anche al Sundance Festival. Una vita non facile per via delle sue crisi di schizofrenia e perennemente soggetta a disturbi bipolari che ne influenzarono molto la carriera. Tantissimi gli omaggi sul web da parti di colleghi e fan della sua musica.

 

 


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Mauro Tomelli

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